Figure di donne distese


L’immagine languida della donna sdraiata non costituisce una posa classica dell’arte antica greca o romana, ma compare invece nelle opere di altre civiltà del passato. Si ritiene che Giorgine (Giorgio da Castelfranco) vi abbia ricorso per primo durante il Rinascimento, e che il suo esempio venne poi imitato dal suo rivale, Tiziano, con la Venere di Urbino."Venere" divenne un termine generico per indicare il nudo femminile: gli artisti utilizzarono il nome classico come mezzo per dare rispettabilità ad una rappresentazione erotica.






Venere di Urbino, Tiziano
1538, olio su tela, Galleria degli Uffizzi, Firenze



L’Olympia di Eduard Manet provocò uno scandalo pubblico a causa della posa e dello sguardo decisamente troppo diretti della donna ritratta. Il Bagno turco di Ingres ci offre un’altra icona del nudo femminile, l’odalisca, che divenne popolare nel XIX secolo, di pari passo col crescente interesse nei confronti del mondo orientale dopo le campagne in Egitto di Napoleone. I molti viaggiatori, che calcarono le orme dell’armata napoleonica, facevano ritorno portando con sé affascinanti racconti e tesori orientali. Il dipinto di Ingres, per l’appunto, fu direttamente ispirato da una di queste testimonianze: le Lettere di Lady Montagu. Il nudo moderno di Amedeo Modigliani ingloba la tradizione della figura di donna sdraiata, in tutte le sue forme, e al contempo sa essere scopertamente sensuale e provocante.


Olympia, Edouard Manet
1863, olio su tela, Musée d'Orsay, Parigi













Nudo sdraiato, Amedeo Modigliani
1917-1918, olio su tela, Collezione Gianni Mattioli, Milano


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