Questo tipo di ricerca (a volte esasperata) della novità è stata oggetto di forti contestazioni da parte di critici e uomini di cultura.

Ormai è sempre più frequente sentir parlare di "morte dell'arte", a questo proposito ecco cosa ne pensa Enrico Baj, artista contemporaneo:

"Della morte dell'arte si parla in continuità ormai da due secoli [...] Dai filosofi la declaratoria di morte presunta passa in mano agli artisti agli inizi del nostro secolo. Nel 1915 il dadaismo, sorto al Caffe' Voltaire di Zurigo si fa subito portatore di fermenti nichilistici e distruttivi rivolti verso l'arte."

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E accanto a queste nuove e criticate forme d'arte, che trascendono dall'uso dei materiali e delle tecniche tradizionali, si è sviluppata una corrente che sembra alcontrario voler tornare proprio a quei valori che sembrano esser stati dimenticati:

Achille Bonito Oliva e la Transavanguardia

Per Bonito Oliva, eccentrico critico d'arte, il proprio ruolo non è più quello di "sempice mediatore" fra l'artista e il pubblico, come tradizionalmente era. Il critico deve in realtà agire come un "cacciatore", un elaboratore di idee che si affianca all'artista con funzione creativa. Fra le sue iniziative più note e al quale il suo nome è indissolubilmente legato, vi è la promozione e la guida del gruppo artistico denominato dallo stesso Bonito Oliva "Transavanguardia", la cui estetica di base celebra il ritorno alla pratica tradizionale dell'arte, contrapponendosi all'ideologia progressista delle avanguardie, con opere che riprendono pittura e scultura, sino ad allora negate da parte di quasi tutto lo schieramento dell'arte "concettuale". Sono protagonisti di questa tendenza Enzo Cucchi, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mimmo Paladino e Francesco De Maria.

SANDRO CHIA

Emblematica è l'esperienza artistica di Sandro Chia: l'autore fiorentino, infatti, fu a lungo esponente dell'arte Concettuale; soltanto sul finire degli anni Settanta si accostò alla figurazione. Sotto la sigla della Transavanguardia si affermò come uno dei principali protagonisti di questa nuova tendenza che si scontra fortemente con l'utilizzo di installazioni e materiali innovativi, a testimonianza, ancora una volta, delle infinite contraddizioni del nostro Mondo.

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Sara Magni

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