Inoltre sono presenti le "adorazioni di Gesù", le "adorazioni dei magi", episodi della vita di Gesù tratti dal Vangelo (come la descrizione dei miracoli, la passione e molti altri), rappresentazioni della Sacra Famiglia riunita e episodi leggendari o ripresi dai miti.

ADORAZIONE DI GESÙ



Correggio-Adorazione_gesu_bambino.jpg Correggio, Adorazione di Gesù, 1518-1520, Firenze, Galleria degli Uffizi Maria si trova inserita in un contesto di antiche rovine, e si inginocchia davanti al proprio figlio, in modo devoto ma anche amorevole e materno, il quale si trova posto su un gradino di pietra sopra un lembo del manto della Vergine e il quale poggia su un fascio di fieno. Il dipinto è illuminato dal sole che tramonta dietro la colonna, ma anche dal piccolo Gesù che sembra diffondere luce a partire dalla propria figura.
01700300.jpg Correggio, La notte santa, Dresda, Pinacoteca dei maestri antichi Come nel dipinto esposto in precedenza la luce che illumina l'intera scena proviene da Gesù bambino. Tra la culla e la colonna si trova una giovane pastorella, la quale quasi accecata dalla luce, solleva la mano per coprirsi il viso, mentre Maria stringe il suo bambino guardandolo in modo amorevole e calmo. A determinare i limiti del dipinto, sopra delle nubi, vi sono degli angeli.

ADORAZIONI DEI MAGI



gentile-da-fabriano-adoration-of-the-magi.jpg Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi (Pala Strozzi), 1423, Firenze, Galleria degli Uffizi La seguente pala d'altare descrive la venuta dei Magi provenienti dal lontano Oriente, per offrire i loro doni a Gesù bambino. E'interessante notare come siano in contrasto la sfarzosità degli abiti dei Magi e le rovine in cui ha trovato rifugio la Vergine Maria. Al seguito dei tre Magi compare una folla, e i soggetti che ne fanno parte sono vestiti in modo semplice e non tutte le loro teste sono visibili.
adorazionemagi.jpg Filippino Lippi, Adorazione dei Magi, 1496, Firenze, Galleria degli Uffizi Il gruppo centrale del dipinto è formato da Maria con il Bambino e Lippi riprende la tradizione iconografica che si basava su tre elementi: il bue, l'asino e la stalla, qui ridotta ad una sorta di tetto provvisorio. E' importante notare la torsione del Bambino verso il Re più anziano (posizione e movimento del busto dinamica e flessibile).


EPISODI DELLA VITA DI GESÙ, TRATTI DAL VANGELO



masaccio_005_.jpg Masaccio,Il pagamento del tributo, 1425, Cappella Brancacci, Firenze, S. Maria del Carmine In questo affresco viene rappresentata una scena tratta dal Vangelo di Matteo, il quale descrive il pagamento del tributo al gabelliere di Cafarnao, da parte di Pietro. Il Vangelo narra che Gesù, non appena saputo del tributo da pagare, inviò Pietro sulla riva del mare, dicendogli che nella bocca del primpo pesce che avesse abboccato, avrebbe trovato una moneta con la quale saldare il pagamento richiesto. La scena non deve essere letta da sinistra a destra o viceversa, poichè, nella parte centrale sono rappresentati gli apostoli e Gesù che indica la riva del mare a Pietro, in quella all'estrema sinistra viene raffigurato Pietro che estrae dalla bocca del pesce una moneta, sulla riva del mare, mentre in quella all'estrema destra viene dipinto il momento in cui Pietro porge la moneta al gabelliere, alle porte della città. Da notare sono le aureole poste in prospettiva, mentre lo schema prospettico ha il proprio punto di fuga, in cui convergono tutte le linee, dietro la testa di Gesù, che costituisce il fulcro di tutta la rappresentazione.
Andrea_del_Castagno_001_OBNP2009-Y00268.jpg Andrea del Castagno, Ultima cena, 1447-1449, Firenze, Cenacolo di S. Apollonia Le pareti dell'interno della stanza, in cui vi sono gli apostoli e Gesù, sono rivestite con lastre di marmo scuro, a sinistra, mentre a destra sono raffigurate due finestre, le quali non possono essere "vere" poichè le figure non producono alcuna ombra (alcuni critici hanno perciò dedotto che la luce filtri all'interno dell'affresco per mezzo delle reali finestre che si trovano nel refettorio della chiesa, ma non provenga dalle finestre dipinte). In questo dipinto viene affrontato il tema dell'ultima cena (la prospettiva è centrale), e viene dipinta la classica scena di Gesù (al centro) e i dodici apostoli intorno alla tavola, mentre Giuda (colui che tradirà Gesù) è rappresentato di spalle. Ammirevole è la minuziosità con cui vengono definiti i vari particolari (le tegole del tetto,il soffitto e le decorazioni alle pareti).
100809114870_ultima-cena-leonardo-da-vinci.jpg Leonardo da Vinci, Ultima cena, 1494-1498 ca, Milano, Refettorio di S. Maria delle Grazie Nel dipinto Gesù indica il pane e il vino, ma non tutti gli apostoli pongono attenzione al gesto di Gesù (quello che sarà il futuro sacramento dell'Eucarestia ), infatti molti di loro sono impegnati a discutere su ciò che avevano appena udito, ossia che uno degli apostoli avrebbe tradito il loro Maestro (ed è perciò messa in evidenza la loro reazione emotiva e il loro sgomento); non tutti i critici sono concordi con questa interpretazione simbolica del dipinto, c'è infatti chi identifica questa scena nel momento in cui, come narra il Vangelo di Luca, Giuda, muovendosi contemporaneamente a Gesù verso il pane, si fa riconoscere come traditore; (non vi sono quindi interpretazioni univoche). Dal punto di vista della struttura il dipinto è costruito in modo simmetrico, con una prospettiva centrale e con una figura dominante al centro (Gesù). Le reazioni animate degli apostoli sono spiegabili solamente se teniamo di conto della teoria che configura in questo momento, quello dell'annuncio del traditore. E'importante sottolineare che Giuda è l'unico con il busto appoggiato al tavolo, e si trova in una posizione isolata.


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