Cupola di Santa Maria del Fiore

La realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore, iniziata il 1° agosto 1420 e terminata con la realizzazione della lanterna nel 1436, è una delle imprese architettoniche più significative del periodo rinascimentale. Nel 1418 fu bandito un concorso per il modello della cupola, vinto a pari merito, come era già successo per il battistero, da Brunelleschi e Ghiberti, ma Sir Filippo, certo di una competenza tecnica che mancava al rivale, non si ritirò e giunse ad essere l'unico vero responsabile della costruzione. Era necessario sottolineare il valore simbolico della cattedrale e quindi la cupola doveva avere proporzioni e altezza tali da imporsi sullo spazio urbano e sui dintorni: doveva essere, proprio secondo le parole di Brunelleschi “più magnifica e gonfiante”. Per la realizzazione dell'opera Brunelleschi progettò macchine talmente innovative, di cui non lasciò né disegni né descrizioni verbali, in grado di spostare e sollevare ad altezze considerevoli pesi enormi e che attirarono l'attenzione di grandi ingegneri quattrocenteschi. Sir Filippo ideò una doppia cupola a sesto acuto, cosicchè riuscisse a dividere i pesi e a differenziare i profili, costituita da otto costoloni interni, tra i quali furono tese vele a sezione orizzontale rettilinea. Non furono utilizzate le centine, ma murature a spina di pesce, tecnica utilizzata nella costruzione di edifici romani. La lanterna fu eseguita dal 1436 e grazie al suo peso, consolidava ulteriormente i costoloni e le vele. Brunelleschi riversa in questa costruzione tutte le conoscenze dell'architettura gotica sui rapporti fra pesi e spinte, eliminando ogni orpello decorativo, essenzializzando al massimo le membrature e nascondendo all'interno della costruzione il complesso gioco statico che la regge.

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