La Danza nell' Arte del XIX° e XX° Secolo

La Danza nell'Arte


Alla ricerca della Danza nella pittura, tra XIX° e XX° Secolo



Edgar Degas (1834-1917)



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1. Prove del balletto in scena, Parigi, Musée d'Orsay, 1873-1874
2. La lezione di ballo, Parigi, Musée d'Orsay, 1873-1875
3. Ballerine alla sbarra, Washington, The Phillips collection, 1888

Il primo pittore che viene in mente pensando al rapporto tra Danza e Pittura? Sicuramente lui, Edgar Degas.

L'unico in grado di rappresentare fedelmente una realtà che vede come protagonista la Danza. Realtà di cui le ballerine classiche ne sono la più chiara espressione.

Le danzatrici vengono continuamente ritratte da Degas come se fossero state osservate dalla serratura della porta della sala o spiate da un punto ben preciso, e colte, quindi, in pose naturali e spontanee, assolte nei loro pensieri, nei loro movimenti, nelle loro conversazioni. Analizzando, per esempio, le opere "Prove del balletto in scena" (1) o "Lezione di ballo" (2) , notiamo come Degas, oltre a rappresentare le ballerine in movimento, abbia focalizzato la propria attenzione anche (e soprattutto) sulle ballerine non in prova ma in attesa del loro turno. Loro infatti, stanno compiendo gesti del tutto naturali: basta notare la ragazza che si sta grattando la schiena, soggetto presente in entrambe le opere ; quella piegata sulla caviglia per legarsi il nastrino della scarpetta (nell' opera n° 1) ; o ancora quella che si sta sistemando l'acconciatura (nell' opera n° 2).
E' inoltre importante ricordare che spesso Degas realizzava i soggetti delle sue opere rielaborandoli a memoria, sulla base di schizzi e rapide impressioni ottenute dall'osservazione dal vero. Tale rielaborazione gli ha permesso di rendere la luce delle proprie opere scenica, indagatrice, ben calcolata (come vediamo nell'opera n°3, "Ballerine alla sbarra") ; così come è riuscito, inoltre, ad applicare certe distorsioni prospettiche o doppie prospettive in grado di aumentare l'effetto psicologico di un improvviso ingresso dello spettatore sulla scena, come se questa fosse colta di sorpresa, con tutta la casualità d'inquadratura che ne poteva derivare.
Insomma, una vera ballerina davanti a queste opere può totalmente "specchiarvisi" dentro, rivivendo la stessa atmosfera che la circonda durante l'esecuzione di questa meravigliosa disciplina.




Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)



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1. Bal au Moulin de la Galette, Parigi, Musée d'Orsay,1876
2. Dance at Bougival, Boston, Museum of Fine Arts, 1882-1883

Anche se, guardando queste due opere di Renoir, e analizzandone i soggetti non ci troviamo davanti alla più chiara espressione del concetto di Danza, riusciamo tuttavia a coglierne alcuni aspetti fortemente caratterizzanti.
L'artista infatti ci suggerisce un vitalissimo senso del movimento tramite l'uso di una pennellata minuta. Riesce a frammentare la luce in piccole chiazzette di colore conferendo all'intera opera una sensazione di gioiosa vivacità. La forma è costruita mediante il colore che, a sua volta, assume un rilievo diverso in relazione al contrasto fra luci e ombre e fra toni caldi e freddi. Si osservino ad esempio la coppia dell'opera n°2 e le due coppie danzanti ben visibili alla sinistra della sala del Moulin de la Galette: i vestiti delle ragazze spiccano contro gli abiti maschili per la diversa luminosità che li fa vibrare di colore, definendo di conseguenza sia la forma dei corpi sia la sensazione del moto.
Ecco quindi che forma e colore diventano un tutt'uno, ed è la stessa identica sensazione che dovrebbe essere provata alla visione di quello che in Danza si chiama "pas de deux" ("passo a due").





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