Don Andrea Ghetti
BADEN

In seguito ad un incontro estivo con un reparto di esploratori pistoiesi, nel 1927 entra nel reparto del gruppo scout ASCI Milano 11, iniziando assieme al fratello minore Vittorio una lunga avventura scout che segnerà la loro vita. Dopo aver pronunciato la sua Promessa scout in aprile, il 6 maggio 1928 assiste all'auto-scioglimento dell'ASCI, imposto dal regime fascista. Tuttavia, già domenica 20 maggio ritorna a svolgere attività scout e dall'autunno 1929 farà parte del gruppo clandestino delle Aquile randagie fondato da Giulio Cesare Uccellini fino alla fine della seconda guerra mondiale, aiutando tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 numerosi ebrei, perseguitati politici e militari alleati a rifugiarsi in Svizzera tramite l'O.S.C.A.R.
Nel frattempo, dopo la laurea in filosofia a indirizzo psicologico all'Università Cattolica di Milano, discussa il 30 ottobre 1935 rifiutandosi di indossare l'obbligatoria camicia nera fascista, l'8 novembre entrò nel Seminario Lombardo di Roma. Il 26 marzo 1939 celebrò la sua prima messa nella chiesa di S. Maria Incoronata, sua parrocchia natale; divenne poi insegnante a Lecco e quindi a Milano di storia, filosofia e religione.
Nel 1942 conobbe insieme a Uccellini la zona di Montecchio Sud, vicino a Colico, sul lago di Como, che dopo la guerra sarebbe diventata la prima e principale base scout d'Italia. Nel 1945 fu nominato Assistente Ecclesiastico regionale dell'ASCI Lombarda: in questo ruolo, con l'assenso dell'arcivescovo di Milano, cardinal Alfredo Ildefonso Schuster, promosse la rinascita dello scautismo cattolico in Lombardia assieme ad Uccellini ed al fratello. Il suo ruolo nello sviluppo del metodo fu paragonabile a quello di responsabili nazionali come Osvaldo Monass, Salvatore Salvatori e Fausto Catani; lanciò fra l'altro la rivista R-S Servire, per i rover e i capi.

Giulio Cesare Uccellini
KELLY

Uccellini, soprannominato "Kelly", non accettò la fine dello scautismo, e con alcuni ragazzi continuò a mantenere vivo clandestinamente il suo gruppo, al quale diede il nome di "Aquile randagie". Continuò a portare avanti le sue idee di libertà e non-violenza, proponendo ai ragazzi un modello di capo gioioso e coraggioso, capace di continuare nel suo impegno anche dopo che la polizia fascista lo aveva picchiato fino a procuragli dei seri danni all'udito. Il suo gruppo, che nel frattempo aveva accolto anche nuovi ragazzi e scout appartenenti agli altri gruppi ormai disciolti, seguitò le attività di nascosto, con campi estivi annuali e partecipando anche ai jamboree mondiali. A quello di Vogelensang (Olanda), il 9 agosto 1937 Uccellini incontrò Robert Baden-Powell, fondatore del movimento, il quale rimase colpito dalla storia delle Aquile randagie ed esortò Kelly a proseguire nella sua impresa.

Durante la seconda guerra mondiale, e specialmente in seguito all'8 settembre 1943, Uccellini, insieme agli altri capi delle Aquile randagie, cercò dei modi per aiutare le persone ricercate dai fascisti. Partecipò quindi alla nascita di O.S.C.A.R.

. Come membro di questa organizzazione partecipò all'espatrio in Svizzera di 75 prigionieri africani evasi, anche se l'azione più eclatante forse fu la liberazione di un bambino ebreo dall'ospedale in cui era tenuto prigioniero dei tedeschi in attesa di essere inviato a un Campo di sterminio.

Kelly morì il 23 marzo 1957, a 53 anni, per un tumore allo stomaco. Lasciò scritto di essere sepolto in uniforme, con al cuore il giglio scout e al collo il fazzolettone di Gilwell e i quattro tizzoni da D.C.C. internazionale, a testimonianza del suo attaccamento a un movimento al quale aveva dedicato la sua vita.

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