BLUES

BLUES

B.B. King: "La prima volta che ho incontrato il blues fu quando mi portarono qui su una nave. C'erano uomini su di me e molti altri usavano la frusta ... adesso tutti vogliono sapere perchè canto il blues ..."  ".

Blues deriva dall'espressione "to have the blue devils", (letteralmente: avere i diavoli blu) col significato di "essere triste" e per questo motivo, nella lingua inglese il colore blu viene comunemente associato alla sofferenza, alla tristezza e all'infelicità. Negli anni il blues è stato dipinto come una lenta e triste musica ricca di desolate immagini di disperazione personale ("la mia ragazza mi ha lasciato, mi sento a terra, e la mia vita non ha più senso"); più che una musica, un lamento. Naturalmente, è tutto falso. Il blues è un mezzo di espressione di sé, la libertà di parlare del proprio essere. Questo aiuterà a sollevare l'artista, e di conseguenza l'ascoltatore, dalle pene della vita.

LE ORIGINI

"Il blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere, nelle regioni del sud degli Stati Uniti; è da considerarsi la manifestazione profana di un sentimento, e di un dolore, che ha avuto un lungo, inesorabile tracciato umano e civile, e ha ritrovato la sua ampia e angosciosa possibilità di espressione. La data di nascita dell'incontro tra l'espressione poetica e musicale va collocata verso il 1870, il che significa aspra denuncia di una vasta comunità di neri che trova all'improvviso la forza e il coraggio di esprimere la propria angoscia in un lamento di dolore, che si traduce talvolta in un impetuoso inno di guerra, in un grido provocato dalla miseria, dal vuoto che è inconsciamente alle proprie spalle. Accadde dopo il XVIII secolo che alcuni negrieri, possessori di colonie sulle coste dell'Africa avviarono il trasporto di neri da vendere nei territori dell'America dove era richiesta mano d'opera a basso costo e questa era "offerta" dal mercato degli uomini di colore. Si sviluppa così la grande migrazione forzata  Questo fenomeno non ha solo carattere economico poiché nel momento in cui verso il 1776 apparvero sui giornali i primi annunci pubblicitari che offrivano schiavi il problema assunse anche sembianze politiche. Pur essendo schiavi i neri insediati nel territorio della Louisiana godevano di libertà maggiore di quanto non accadesse per coloro che erano giunti nei possedimenti inglesi e puritani. Questo spiega perché i primi blues, nei loro modi di espressione nacquero a New Orleans e nei dintorni sulle rive del Missisipi dove potevano continuare ad esprimere la loro spiritualità, le loro usanze e i loro costumi. Nel canto blues comunque persiste ancora la tristezza e il dolore quotidiano che si tramuta in speranza di miglioria e si esprime originariamente con canti accompagnati dal solo battito delle mani e non dalla musica, conservando sempre il caratteristico aspetto di poesia capace di esprimere una condizione di desolato rammarico e di aspra nostalgia. I blues cantano argomenti più disparati che nascono proprio dalla situazione di schiavitù che è la base dell'ispirazione.  L'elettricità diede al Blues una seconda giovinezza. La chitarra elettrica permise una moltiplicazione di sonorità e una diversificazione di effetti sonori grazie in particolare a B.B. King di Memphis e Muddy Waters di Chicago. 

IL BLUES DAGLI ANNI 60 AD OGGI.

"La situazione storica del periodo mette in evidenza le divergenze che esistevano fra i bianchi e i neri. La cultura nera però fu molto influente per quella bianca tanto da creare un nuovo tipo di musica chiamata hillbilly music, apprezzata dai giovani, proprio per le sue caratteristiche di velocità e per il suo "vocabolario" preso dalla musica nera. Alla fine degli anni sessanta, il blues non era una forza dominante sul mercato commerciale, ma nessuno faceva in modo che lo diventasse. Molti dei suoi musicisti si esibivano per un pubblico più grande di quello che mai avevano avuto. Da allora in poi si è parlato più o meno costantemente di blues con un ritorno al passato e un aumento di popolarità ma non si è mai parlato della sua morte.  Alla fine degli anni sessanta, il blues non era una forza dominante sul mercato commerciale, ma nessuno faceva in modo che lo diventasse. Molti dei suoi musicisti si esibivano per un pubblico più grande di quello che mai avevano avuto. Da allora in poi si è parlato più o meno costantemente di blues con un ritorno al passato e un aumento di popolarità ma non si è mai parlato della sua morte. Tuttavia, negli ultimi anni, è apparsa una nuova generazione di talenti, giovani musicisti capaci non solo di fare blues ma anche hard rock, country e addirittura jazz. Influenzati dai loro grandi predecessori, essi lavorano all'interno della ricca tradizione blues, infondendovi la loro personale ispirazione. .

DUE ARTISTI BLUES:

JOHNLEEHOOKER RAY CHARLES

Alcune delle informazioni sono state tratte da wikipedia e da bluesandblues.it