L'impressionismo

L'Impressionismo è un movimento che segna una svolta decisiva nella storia della pittura; la sua nascita è datata intorno all'anno 1861quando un gruppo di artisti come Bazille, Sisley,Renoir,Monet Pissarro e Cezane iniziano a frequentarsi per porre le basi di una pittura più libera e meno accademica. Come sempre avviene quando un movimento inizia a svilupparsi, molti di questi artisti non vengono accettati ad esporre nei luoghi “ufficiali”, tanto che nel 1863 Napoleone III istituisce il “Salon des Refusés” (Il salone dei Rifiutati). Sarà proprio in questo salone che Manet esporrà il suo “Déjeuner sur l'herbe" (colazione sull'erba), quadro che desta grande scandalo sia per il soggetto che per la nuova tecnica di pittura. Per gli impressionisti saranno infatti il colore e la luce la base per rappresentare la realtà percepita attraverso l'occhio dell'artista. La grande specificità del linguaggio pittorico impressionista sta dunque nell'uso del colore e della luce. Il colore e la luce sono gli elementi principali della visione: l'occhio umano percepisce inizialmente la luce e i colori, dopo di che, attraverso la sua capacità di elaborazione cerebrale distingue le forme e lo spazio in cui sono collocate. La maggior parte dell'esperienza pittorica occidentale, tranne alcune eccezioni, si è sempre basata sulla rappresentazione delle forme e dello spazio. Distinguendosi dunque dai precedenti artisti, gli impressionisti, amano dipingere all'aria aperta (plein air) e preferibilmente vicino a specchi d'acqua, ovvero là dove vi è un particolare gioco di riflessi di luce. Sarà tuttavia solo nel 1872 che il movimento assumerà il nome di Impressionismo e esattamente quando il critico Louis Leory, scrive su un celebre giornale satirico un articolo nel quale definisce questo gruppo di pittori "impressionisti", prendendo la parola da un quadro esposto da Monet, che si intitolava “Impression soleil levant”. Nell'Impressionismo non vi è intimismo o sentimentalismo, esso è invece la nitida applicazione di una nuova “verità ottica”; per la prima volta nella storia della pittura l'uomo esprime la poesia dell'attimo che passa, della luce sempre mutevole, che senza sosta cambia la materia delle cose. C'è la consapevolezza che tutto scorre, niente resta, ogni istante è ingoiato dal continuo fluire del tempo. Il soggetto non ha più rilevanza, l'acquista invece il modo in cui questo viene recepito dal pittore in quel preciso istante di luce, in quell'attimo irripetibile di vita fenomenica, atmosferica, e così resa nel quadro: “trattare i soggetti per i toni e non per il soggetto stesso, ecco cio' che distingue gli impressionisti dagli altri pittori”, come scrive nel 1877 uno dei più attenti critici dell'epoca, Georges Rivière. Se i realisti rivolgevano la loro attenzione prevalentemente a soggetti umili, colti nella loro misera quotidianità, i pittori impressionisti, per eccellenza “peintres de la vie moderne”, preferiscono cogliere gli stessi soggetti nei momenti di svago, quando nei pomeriggi festivi i parigini si recano in gita lungo la Senna e affollano i Caffè e i ristoranti all'aperto. Tali soggetti diventano solo il pretesto, così come i paesaggi inondati dalla luce solare, per cogliere un'immediata suggestione visiva: notazioni luminose di vita colorata e movimentata, trasparenze atmosferiche, mutazioni cromatiche rese con colori puri e brillanti; la visione frammentata in mille tocchi sfavillanti di colore. Le innovazioni tecniche che gli impressionisti sperimentano per meglio rendere il complesso dei fenomeni naturali della visione e in particolare la luce solare e le sue infinite vibrazioni e rifrazioni sono la scomposizione dei colori, non più mescolati in precedenza sulla tavolozza, ma fissati direttamente sulla tela così come escono dal tubetto, e l'invenzione delle ombre colorate, negazione del chiaro-scuro opaco della pratica accademica. Penso che un fattore che ha spinto gli artisti a sperimentare la "tecnica en plein eire"sia stato anche l'avvento della fotografia:opera più veloce e,sopratutto,a basso costo.Tuttavia le primefotografie erano molto rudimentali e, perchè l'immagine si impressinasse nitidamente, bisognava stare in posa anche per ore (nel caso dei ritratti umani) e avere sempre la stessa condizione di luce (per i paesaggi). Gli impressionisti decidono quindi di puntare sulla velocità, cogliendo l'immagine nel momento in cui accade esaltando e materializzando colore e luce, battendo sul tempo la fotografia. Qui sotto possiamo vedere l'opera "Impression soleil levant" di Monet, considerata il manifesto dell'impressionismo.