DAMIEN HIRST E LA SUA ARTE DELLA MORTE

For the Love of God
Damien Hirst con una sua opera

La vita e la morte sono temi ricorrenti nelle opere di Damien Hirts il quale, sin dal 1988, realizza istallazioni che trattano del loro rapporto con l’arte.In una sua opera, intitolata The Phisical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (L’impossibilità fisica della morte nella mente di chi vive), l’artista fa notare come sia impossibile per noi vivi concepire l’idea stessa della morte. Attraverso le sue installazioni, egli sembra voler provare a mostrarci i diversi aspetti della morte, sganciandola da quell’alone di paura e dolore che spesso la circonda e mostrandola come un aspetto normale della vita stessa. Un set particolare di sue installazioni ha per oggetto cadaveri di animali, sezionati in modo da poter osservare l’esterno e l’interno del corpo, inseriti in enormi vasche di formaldeide o altri liquidi adatti alla conservazione. Tali opere sono comunque destinate alla scomparsa: i liquidi, infatti, rallentano soltanto il processo di decomposizione che, porterà, in un modo o nell’altro, alla disgregazione delle opere.

''Away from the flock'' (1994) Composta dal cadavere di una pecora conservato in formaldeide.

Le sue opere sono contestate dagli animalisti [1] per il fatto che l'oggetto artistico di Hirst è animale: uno o più animali che prima erano vivi. Al contrario di quello che pensano gli animalisti, Damien Hirst compra gli animali già morti o al macello o morti di malattia. Ultimamente una delle sue opere è stata il decorare la bicicletta da corsa di Lance Armstrong per il Tour de France, incollando ali di farfalle che egli stesso ed i suoi collaboratori hanno staccato dai corpi degli insetti. Ci sono molti altri temi controversi nel lavoro di Hirst, uno di questi è l'atto del fumare e l'opera-simbolo è "Party Time". Egli considera l'azione del fumare come un microcosmo dentro di sé: "Il pacchetto di sigarette è vita possibile, la sigaretta è proprio la vita reale, l'accendino è Dio perché dà carburante per il tutto e il posacenere è un cimitero, è come la morte". Damien è anche affascinato dal fatto che il fumo è un suicidio "teorico", nel senso che la morte non è auto-inflitta deliberatamente, ma la gente sa che sarà uccisa e continua a partecipare. Hirst ha affermato che "il concetto di un lento suicidio attraverso il fumo è una idea veramente grande, una cosa potente da fare". Un altro tema costante nei lavori di Damien è la medicina, da cui è stato ossessionato per molti anni. L'ispirazione per i suoi pezzi "farmacia", è stato il desiderio di fare arte per la gente che crede davvero nella medicina.

vitello conservato in formaldeide.

BIOGRAFIA Hirst domina la scena britannica durante gli anni novanta, portandola alla ribalta internazionale. La sua veloce ascesa durante gli anni novanta è strettamente legata alla vicinanza e promozione da parte del collezionista e pubblicitario anglo-iracheno Charles Saatchi, anche se le continue frizioni tra i due portarono nel 2003 alla fine della proficua collaborazione. La morte è il tema centrale delle sue opere. È noto soprattutto per una serie di opere in cui corpi di animali, come squali-tigre, pecore e mucche, sono imbalsamati ed immersi in formaldeide. Manifesto della sua poetica è The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (ovvero, L'impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo), consistente in uno squalo tigre di oltre 4 metri posto in formaldeide dentro una vetrina. Quell'opera divenne il simbolo dell'arte britannica degli anni novanta. La vendita dell'opera nel 2004, ha reso Hirst l'artista vivente più caro dopo Jasper Johns. Intimamente legato non solo all'informale ma anche all'action painting e alla pop art, è noto anche per le sue tecniche definite spin painting, realizzate dipingendo su una superficie circolare in rotazione come un vinile sul giradischi, e spot paintings, che consiste in righe di cerchi colorati spesso imitate dalla grafica pubblicitaria degli ultimi anni.