LAND ART o Earth Art

La Land Art o Earth Art nasce negli Stati Uniti negli anni ’70. I land-artisti agiscono direttamente sul paesaggio, modificandone l'aspetto mediante interventi temporanei o facendo uso di materiali naturali. Tutti i land artisti si richiamando alle grandi opere preistoriche (per esempio il menir, Stonehenge..). Si ricollegano quindi a queste opere come se loro, agendo sul territorio, andassero a cercare quell'energia misteriosa. Tra i più grandi artisti di Land Art, ci sono Christo, Richard Long, Walter De Maria e Robert Smithson.

CHRISTO - Reichstag di Berlino, 1995.

Per 14 giorni, dal 24 giugno al 7 luglio del 1995, il Reichstag di Berlino fu avvolto e legato su tutti i lati dall’artista bulgaro con un tessuto metallizzato, come se fosse un pacco. Per avvolgere per due settimane il simbolo della democrazia tedesca furono stati usati 100.000 metri quadrati di tessuto di propilene con finitura in alluminio e più di 16 chilometri di corda dello stesso materiale! Il velo che copre l’oggetto lasciando trasparire solo la forma è, per Christo, un’operazione estetica che riconsegna alla percezione umana l'essenza stessa di quell’oggetto (oltre al fatto che, nascondere una cosa, attira la curiosità).



RICHARD LONG - Six Stone Circles, 1960.

Long lavora molto sul tema del cerchio. Si tratta di una forma antropopologica magica; richiama a qualcosa di misterioso, ad un luogo protetto.



WALTER DE MARIA - Campo di fulmini, 1974.

L’artista ha posizionato, nel deserto del New Mexico, negli Stati Uniti, quattrocento parafulmini dell’altezza di sette metri l’uno, in maniera regolare e geometrica. L’opera d’arte si attiva quando si scatena il temporale. Tutti i fulmini si concentrano in questo enorme campo elettromagnetico, mettendo in gioco quegli elementi di pericolosità e di rischio che caratterizzano parte della sua opera.



ROBERT SMITHSON - Spiral Jetty, 1970.

Quest’opera consiste in una grande spirale della lunghezza di quattrocento metri, realizzata dall’artista in un lago salato nello stato americano dello Utah. Tale lago è abitato da microscopici microrganismi che durante le varie stagioni dell’anno mutano colore, di modo che anche l’opera cambi colore a seconda del periodo! Le conseguenze sono quindi impreviste; ci si deve adattare al cambiamento naturale. L’artista spiegò che nella sua arte "cercava di rappresentare l’entropia dell’esistenza, il tentativo umano di contrapporsi inutilmente a quest’entropia e i meccanismi che relazionano l’uomo, essere finito e mortale, con la natura, concetto invece che sfiora l’infinito e l’illimitato". Gli agenti atmosferici che erodono l’opera con il passare degli anni, infatti, sono molto importanti per Smithson e quindi parte integrante dell’opera. La forma dell’opera, una spirale, è una forma aperta che "non si può comprendere senza accettare il concetto di infinito".



La fattoria di Celle

La fattoria di Celle ospita un' importante collezione d'arte ambientale che Giuliano Gori e la sua famiglia hanno costituito fin dai primi anni Ottanta. La tenuta è situata su una collina che domina la pianura tra Firenze e Pistoia. Artisti di livello internazionale sono stati invitati a realizzare installazioni nei suggestivi spazi all’aperto divisi tra il parco romantico e l’adiacente oliveto che si sviluppano su una superficie di circa quarantacinque ettari. Oggi a Celle si possono contare circa settanta installazioni. L’iniziativa ha dato vita a un grande laboratorio creativo che continua senza sosta nella produzione e nella sperimentazione di nuovi linguaggi espressi nelle diverse discipline artistiche contemporanee.



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