
Una delle prime opere su cui si cimenta il giovane Canova, appena arrivato a Roma, è un gruppo scultoreo sul tema mitologico della lotta tra Teseo e il Minotauro. L'opera viene commissionata a Canova dall'ambasciatore veneto a Roma, Girolamo Zulian. Canova non sceglie di rappresentare il momento della lotta tra i due, ma il momento successiva ad essa. Intatti Teseo si sta riposando, è appena passata la furia e la violenza per lasciare posto a un sentimento più lieve e controllato. Il giovane riposa dalla fatica, ma sembra anche immerso in una meditazione interiore sul senso della vittoira e della morte del nemico.C'è una sorta di pierà per l'avversario ormai soggiogato, di nobile rispetto per chi ha combrattuto lealmente. Il corpo di Teseo incarna l'ideale classico di bellezza: giovane, atletico, ben proporzionato, con le membra in movimento che rivelano l'anatomia muscolosa, ma senza torsioni eccessive.

L'opera eseguita nel 1787 e finita nel 1793 è frutto di un lungo lavoro preparatorio che inzia con numerosi disegni, e prosegue con bozzetti in gesso che delineano la struttura complessiva.In questa scultura Canova sceglie di rappresentare il momento in cui Psiche cade svenuta tra le braccia dell'amante, dopo aver aperto un vaso ricevuto nel regno dei morti ed essere caduta in un sonno mortale. Canova sceglie una scena moderata, più contenuta dove prevale la dolcezza dell'abbandono femminile tra le braccia protettive del compagno.I corpi si sfiorano appena, quasi senza toccarsi, e i loro movimenti sono perfettamente equilibrati e armonici:le braccia formano due cerchi che si intersecano, le ali di Amore svettano divaricandosi verso l'alto, mentre le parti inferiori dei coripi si adagiano sulla base in direzioni opposte. L'insieme potrebbe essere schematizzato come una "x" fermata al centro da due anelli intrecciati.
