Antonio Canova

Perseo- 1797-1801 - Museo Pio Clementino, Musei Vaticani

Canova di orgine veneta, figlio di uno scalpellino, muove i suoi primi passi di scultore a Venezia, rimanendo ancora legato al gusto rococò. All'eta di 22 anni arriva a Roma dove il suo orizzonte artistico cambia completamente. Si discosta nettamente dal gusto rococò e si interessa alla scultura antica ( interesse diffuso all'epoca a seguito degli scavi che avevano portato alla luce Paestum) e soprattutto agli insegnamenti di Winckelmann. In questi anni l'artista elabora uno stile e un ideale di bellezza che lo renderanno famoso in tutta Europa, e ambito dalle potenti famiglie. Canova infatti lavorò per nobili veneti e romani, ma anche per il pontefice, per Napoleone, per gli Asburto e i Borbone di Napoli. Per Canova l'arte appartiene a una sfera superiore e autonoma, a cui le miserie e le imperfezioni della realtà vengono purificate ed elevate. La vera natura non è quella quotidiana e visibile, ma quella dominata dalla grazia, che non è la frivola piacevolezza rococò, ma una qualità inferiore. La grazia è sensualità e armonia, è il sentimento controllato dalla ragione, è equilibrio assoluto tra passionalità e intelletto. L'unico materiale adatto, secondo Canova, a rappresentare la fusione di queste due sfere, è il marmo bianco. Chiaro e puro come le idee razionali, il marmo, lavorato sapientemente, è anche morbido e sensuale come la carne viva. L'artita infatti ricopriva la superfice levigata con una cera rosata che rendeva le sculture vive, come circondate da un aurea di perfezione.




Teseo e il Minotauro

Una delle prime opere su cui si cimenta il giovane Canova, appena arrivato a Roma, è un gruppo scultoreo sul tema mitologico della lotta tra Teseo e il Minotauro. L'opera viene commissionata a Canova dall'ambasciatore veneto a Roma, Girolamo Zulian. Canova non sceglie di rappresentare il momento della lotta tra i due, ma il momento successiva ad essa. Intatti Teseo si sta riposando, è appena passata la furia e la violenza per lasciare posto a un sentimento più lieve e controllato. Il giovane riposa dalla fatica, ma sembra anche immerso in una meditazione interiore sul senso della vittoira e della morte del nemico.C'è una sorta di pierà per l'avversario ormai soggiogato, di nobile rispetto per chi ha combrattuto lealmente. Il corpo di Teseo incarna l'ideale classico di bellezza: giovane, atletico, ben proporzionato, con le membra in movimento che rivelano l'anatomia muscolosa, ma senza torsioni eccessive.




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Amore e Psiche

L'opera eseguita nel 1787 e finita nel 1793 è frutto di un lungo lavoro preparatorio che inzia con numerosi disegni, e prosegue con bozzetti in gesso che delineano la struttura complessiva.In questa scultura Canova sceglie di rappresentare il momento in cui Psiche cade svenuta tra le braccia dell'amante, dopo aver aperto un vaso ricevuto nel regno dei morti ed essere caduta in un sonno mortale. Canova sceglie una scena moderata, più contenuta dove prevale la dolcezza dell'abbandono femminile tra le braccia protettive del compagno.I corpi si sfiorano appena, quasi senza toccarsi, e i loro movimenti sono perfettamente equilibrati e armonici:le braccia formano due cerchi che si intersecano, le ali di Amore svettano divaricandosi verso l'alto, mentre le parti inferiori dei coripi si adagiano sulla base in direzioni opposte. L'insieme potrebbe essere schematizzato come una "x" fermata al centro da due anelli intrecciati.




Paolina Borghese

Negli anni della maturità Canova associa, ai temi mitologici, soggetti contemporanei, in omaggio ai committenti che si contendono il suo lavoro. Quasi contemporaneamente lavora per Napoleone Bonaparte, eseguendo numerosi ritratti del generale-imperatore e di membri della sua famiglia, e per la dinastia austriaca. Un esempio è Paolina Borgese come Venere vincitrice , in cui la sorella di Napoleone, moglie del principe romano Camillo Borghese, è raffigurata nei panni classicheggianti di Venere che riceve da Paride il pomo come più bella ttra le dee. Paolina è adagiata su un divano, appoggiata su un fianco come le Veneri di Tiziano. Canova dosa i particolari più realistici, come il bracciale, le pieghe dei cuscini e del materasso e le decorazioni del divano, lasciando nello stesso tempo alla figura l'immagini di una donna fuori dal tempo, vestita di un semplice drappo, che non ricordi alcuna moda, con un'acconciatura sobria e uno sguardo imperturbabile.

Antonio Canova-Wikipedia