Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d'Egitto, 21 dicembre 1876 Bellagio, 2 dicembre 1944) è stata una poeta, scrittore e drammaturgo italiano. È conosciuto soprattutto come il fondatore del movimento futurista, la prima avanguardia storica italiana del Novecento. Trascorre i primi anni di vita ad Alessandria d'Egitto e manifesta ben presto la sua passione per la letteratura.Appena diciassettenne fonda la sua prima rivista scolastica:"Papyrus".I gesuiti ne minacciano l' espulsione per aver introdotto a scuola gli scandalosi romanzi di Émile Zola.Continua gli studi a parigi dove si diploma nel 1893. A pavia frequenterà la facoltà di giurisprudenza assieme al fratello Leone,la cui morte,segnerà un primo tragico evento nella sua vita.Conseguita la laurea nel 1899 a genova,deciderà di dedicarsi,invece,alle sue passioni letterarie(poesia, narrativa, teatro, parole in libertà). Nel 1902 ha un altro grave lutto familiare: muore la madre, Amalia Grolli, che da sempre lo aveva incoraggiato a praticare l' arte della poesia. Le sue prime poesie in lingua francese, pubblicate su riviste poetiche milanesi e parigine, vengono notate soprattutto in Francia, da poeti come Catulle Mendès e Gustave Kahn. In questo periodo Marinetti compone soprattutto versi liberi di stampo simbolista o liberty, che risentono dell'influenza di Stéphane Mallarmé e soprattutto di Gabriele D'Annunzio. La produzione di Marinetti si distingue da quella dannunziana per il particolare gusto per l'orrido e il grottesco. Tra il 1905 e il 1909 dirige (in un primo momento in collaborazione con Sem Benelli e Vitaliano Ponti) la rivista milanese Poesia, di cui è fondatore e principale finanziatore. All'inizio si tratta di una rivista eclettica, che ha il merito di proporre in Italia alcuni autori simbolisti (soprattutto francesi e belgi) ancora sconosciuti. Solo nel 1909 essa diventa il primo organo ufficiale di un nuovo movimento poetico: il Futurismo.
La svolta decisiva per la concezione artistica di Marinetti è conseguenza di un episodio,in realtà banale:nel 1908 il poeta,già amante della velocità,si trova alla guida della sua Isotta Fraschini quando,per evitare due ciclisti,è costretto ad uscire di strada.L'episodio viene trasfigurato nel Manifesto del futurismo, composto nello stesso anno: il Marinetti che viene estratto dal fossato è un uomo nuovo, deciso a liberarsi degli orpelli decadentisti e liberty, e che detta ai suoi compagni un programma fortemente rivoluzionario: occorre chiudere i ponti col passato, «distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie» e cantare «le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; glorificare la guerra sola igiene del mondo , il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.» A fine gennaio 1909 Marinetti manda il Manifesto ai principali giornali italiani. La «Gazzetta dell'Emilia» di Bologna lo pubblica il 5 febbraio[1]. Il 20 febbraio il Manifesto venne pubblicato sulla prima pagina del più prestigioso quotidiano francese,Le Figaro.
"La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno!"(cit.dal"Manifesto del futurismo"del febbraio 1909,F.T.Marinetti)
"Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia!"(cit.dal"Manifesto del futurismo"del febbraio 1909,F.T.Marinetti)
"L'eterno e immutabile sorriso di un viso scolpito è come una forma immobile avulsa dalla realtà.L'arte del futuro si nutre di potenza e mobilità."
" Il canto d'amore di Giorgio de Chirico(1914)con le sue proporzioni regolari richiama i valori puri e immutabili che riconducono alle forme classiche e alle tecniche propugnate nelle accademie.Alla sua tecnica pittorica fa da contrappunto quella divisionista utilizzata da Boccioni nella sua "Città che sale" rappresentata mediante tratti lungi di colore che producono l'effetto dinamico.Viene cosi ad essere esaltata dall'uno la stabilità data dai rapporti di proporzione di tipo classico e dall'altro il valore innovativo del movimento che si accelera fino a raggiungere una percezione della velocità."
"Nell'immagine del cane raffigurato nell'arte egizia,l'animale è perfettamente riconoscibile e rappresentato in modo particolariggiato e realistico,mentre nel "Dinamismo di un cane al guinzaglio"di Giacomo Balla(1912)si coglie la figura dell'animale che emerge come da una macchia di colore e si delinea nei suoi contorni essenziali,mentre,l'attenzione viene ad accentrarsi sul movimento delle zampe,talmente veloce che esse appaiono come moltiplicate nella sovrapposizione creata dalle rapide pennellate."
"Lo sviluppo della tecnologia è nello stesso tempo anche tecnologia per lo sviluppo,in entrambi i casi si privilegia l'idea di uno sviluppo che comporta rapidità ed efficienza nella velocità.Il concetto trova adeguata espressione artistica nel quadro di William Turner dove il turbinare di una nube colorata che si alza per effetto del passaggio della locomotiva,frutto della rivoluzione industriale,viene assimilato in un effetto di pura luce."
"Il "miracolo" della fotografia che,nell'800 permise la raffigurazione di un soggetto nella sua realtà nitida e precisa,non riesce tuttavia a catturare l'essenza della vitalità del personaggio.Questa si coglie,invece,pienamente nell'esaltazione del dinamismo espressa nella "Ragazza che corre sul balcone" di Balla,dove una tecnica particolare che utilizza il colore dato a piccoli punti,produce l'effetto di un movimento definito pur se non nitido."
"L'uomo si accontenta spesso di una vita stabile,statica e sicura,ma anela a correre veloce come il vento!"