SLOW AND FAST


V=S/T


In fisica, la velocità indica la rapidità di moto (modulo), la direzione e il verso di un corpo in movimento. È quindi una grandezza vettoriale che si riduce ad una grandezza scalare in casi particolari come ad esempio nel moto rettilineo uniforme in cui si danno per scontati direzione e verso della velocità e quindi diventa significativo solo il modulo. Tale valore si misura in metri al secondo, in base al Sistema Internazionale.
Connessi al concetto di velocità sia in fisica che nel mondo dell'arte compaiono i concetti di spazio e di tempo,che si sommano in una dimensione artistica espressa dalle avanguardie letterarie-culturali.Esse campeggiano nello scenario sociale e artistico del primo Novecento,accentrandosi sulla velocità come punto focale di una esigenza di cambiamento del modo di vivere.L'espressione più significativa di questo rinnovamento è rappresentata nel manifesto del futurismo pubblicato nella rivista francese"Le Figaro" il 20 Febbraio del 1909 da Filippo Tommaso Marinetti.

FILIPPO TOMMASO MARINETTI


Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d'Egitto, 21 dicembre 1876 – Bellagio, 2 dicembre 1944) è stata una poeta, scrittore e drammaturgo italiano. È conosciuto soprattutto come il fondatore del movimento futurista, la prima avanguardia storica italiana del Novecento. Trascorre i primi anni di vita ad Alessandria d'Egitto e manifesta ben presto la sua passione per la letteratura.Appena diciassettenne fonda la sua prima rivista scolastica:"Papyrus".I gesuiti ne minacciano l' espulsione per aver introdotto a scuola gli scandalosi romanzi di Émile Zola.Continua gli studi a parigi dove si diploma nel 1893. A pavia frequenterà la facoltà di giurisprudenza assieme al fratello Leone,la cui morte,segnerà un primo tragico evento nella sua vita.Conseguita la laurea nel 1899 a genova,deciderà di dedicarsi,invece,alle sue passioni letterarie(poesia, narrativa, teatro, parole in libertà). Nel 1902 ha un altro grave lutto familiare: muore la madre, Amalia Grolli, che da sempre lo aveva incoraggiato a praticare l' arte della poesia. Le sue prime poesie in lingua francese, pubblicate su riviste poetiche milanesi e parigine, vengono notate soprattutto in Francia, da poeti come Catulle Mendès e Gustave Kahn. In questo periodo Marinetti compone soprattutto versi liberi di stampo simbolista o liberty, che risentono dell'influenza di Stéphane Mallarmé e soprattutto di Gabriele D'Annunzio. La produzione di Marinetti si distingue da quella dannunziana per il particolare gusto per l'orrido e il grottesco. Tra il 1905 e il 1909 dirige (in un primo momento in collaborazione con Sem Benelli e Vitaliano Ponti) la rivista milanese Poesia, di cui è fondatore e principale finanziatore. All'inizio si tratta di una rivista eclettica, che ha il merito di proporre in Italia alcuni autori simbolisti (soprattutto francesi e belgi) ancora sconosciuti. Solo nel 1909 essa diventa il primo organo ufficiale di un nuovo movimento poetico: il Futurismo.






LA NASCITA DEL FUTURISMO





















La svolta decisiva per la concezione artistica di Marinetti è conseguenza di un episodio,in realtà banale:nel 1908 il poeta,già amante della velocità,si trova alla guida della sua Isotta Fraschini quando,per evitare due ciclisti,è costretto ad uscire di strada.L'episodio viene trasfigurato nel Manifesto del futurismo, composto nello stesso anno: il Marinetti che viene estratto dal fossato è un uomo nuovo, deciso a liberarsi degli orpelli decadentisti e liberty, e che detta ai suoi compagni un programma fortemente rivoluzionario: occorre chiudere i ponti col passato, «distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie» e cantare «le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; glorificare la guerra — sola igiene del mondo —, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.» A fine gennaio 1909 Marinetti manda il Manifesto ai principali giornali italiani. La «Gazzetta dell'Emilia» di Bologna lo pubblica il 5 febbraio[1]. Il 20 febbraio il Manifesto venne pubblicato sulla prima pagina del più prestigioso quotidiano francese,Le Figaro.





MANIFESTO DEL FUTURISMO


le figaro-20 Febbraio 1909



1 Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2 Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3 La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4 Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. 5 Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6 Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7 Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. 8 Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. 9 Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10 Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. 11 Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli ; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.

È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.

Filippo Tommaso Marinetti




IL MOVIMENTO NELLE IMMAGINI
























"La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno!"(cit.dal"Manifesto del futurismo"del febbraio 1909,F.T.Marinetti)

























"Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia!"(cit.dal"Manifesto del futurismo"del febbraio 1909,F.T.Marinetti)




























"L'eterno e immutabile sorriso di un viso scolpito è come una forma immobile avulsa dalla realtà.L'arte del futuro si nutre di potenza e mobilità."
























" Il canto d'amore di Giorgio de Chirico(1914)con le sue proporzioni regolari richiama i valori puri e immutabili che riconducono alle forme classiche e alle tecniche propugnate nelle accademie.Alla sua tecnica pittorica fa da contrappunto quella divisionista utilizzata da Boccioni nella sua "Città che sale" rappresentata mediante tratti lungi di colore che producono l'effetto dinamico.Viene cosi ad essere esaltata dall'uno la stabilità data dai rapporti di proporzione di tipo classico e dall'altro il valore innovativo del movimento che si accelera fino a raggiungere una percezione della velocità."
























"Nell'immagine del cane raffigurato nell'arte egizia,l'animale è perfettamente riconoscibile e rappresentato in modo particolariggiato e realistico,mentre nel "Dinamismo di un cane al guinzaglio"di Giacomo Balla(1912)si coglie la figura dell'animale che emerge come da una macchia di colore e si delinea nei suoi contorni essenziali,mentre,l'attenzione viene ad accentrarsi sul movimento delle zampe,talmente veloce che esse appaiono come moltiplicate nella sovrapposizione creata dalle rapide pennellate."























"Lo sviluppo della tecnologia è nello stesso tempo anche tecnologia per lo sviluppo,in entrambi i casi si privilegia l'idea di uno sviluppo che comporta rapidità ed efficienza nella velocità.Il concetto trova adeguata espressione artistica nel quadro di William Turner dove il turbinare di una nube colorata che si alza per effetto del passaggio della locomotiva,frutto della rivoluzione industriale,viene assimilato in un effetto di pura luce."


























"Il "miracolo" della fotografia che,nell'800 permise la raffigurazione di un soggetto nella sua realtà nitida e precisa,non riesce tuttavia a catturare l'essenza della vitalità del personaggio.Questa si coglie,invece,pienamente nell'esaltazione del dinamismo espressa nella "Ragazza che corre sul balcone" di Balla,dove una tecnica particolare che utilizza il colore dato a piccoli punti,produce l'effetto di un movimento definito pur se non nitido."























"L'uomo si accontenta spesso di una vita stabile,statica e sicura,ma anela a correre veloce come il vento!"





BIBLIOGRAFIA

Filippo Tommaso Marinetti

Marinetti Filippo Tommaso,1909,"Manifesto del Futurismo","Le Figarò",Francia

Pitocrito,II secolo a.C.,Marmo pario,245 cm,"Nike di Samotracia",Museo del Louvre,Parigi

Balla Giacomo,1913,Olio su tela,50x60,3,"Velocità più paesaggio",Galleria d'Arte Moderna,Milano

550-540 a.C.,Marmo,h.m.1,79,"Kouros",Museo Nazionale di Atene,Grecia

Boccioni Umberto,1913,Bronzo,126,4 cm(raggio),"Forme uniche della continuità nello spazio",Museum of Modern Art,New York,USA

De Chirico Giorgio,1914,Olio su tela,73x59 cm,"Canto d'amore",Museum of Modern Art,New York,USA

Boccioni Umberto,1910,Olio su tela,200x290,05 cm,"La città che sale",Museum of Modern Art,New York,USA

Balla Giacomo,1912,Olio su tela,91x110 cm,"Dinamismo di un cane al guinzaglio",Albright-knox Art Gallery,Buffalo(New York,USA)

Turner William,1844,Olio su tela,91x122 cm,"Pioggia,vapore e velocità",National Gallery,Londra

Balla Giacomo,1912,Olio su tela,125x125 cm,"Ragazza che corre sul balcone",Civiche raccolte d'Arte,Milano






Irene Rossi