Sesto "sextus ab urbe lapis" (ovvero al sesto miglio dalla città di Firenze) divenuto "Fiorentino" dal 1869, si estende su una superficie di 49,03 kmq con una popolazione (al 31 dicembre 2004) di 47.243 abitanti ed una densità abitativa di 963,55 ab/kmq.
Il simbolo di Sesto è il compasso, cioè la "seste". L'origine è antica: la si ritrova raffigurata in un affresco di scuola giottesca del XIV secolo nella Pieve di Cercina.
Se fino alla fine del '700 Sesto non ebbe una vera e propria identità rispetto a Firenze, l'Ottocento segna lo sviluppo autonomo di Sesto. La popolazione aumenta
per il benessere derivato sia da una maggiore utilizzazione agricola delle piana sempre più bonificata, sia dal progredire delle industrie (soprattutto quella delle porcellane) e dei commerci; da un punto di vista urbanistico la città assume una propria fisionomia. Vivace fu anche la vita politica e sociale dei sestesi: già il 29 aprile 1799 nella piazza della Chiesa fu piantato "l'albero della libertà". Il 1° maggio 1808 con l'entrata in vigore del Codice napoleonico, fu abolito il podestà, che aveva sede nel Palazzo pretorio, e sostituito col giudice di pace. Il 27 luglio 1869 Sesto fu autorizzato ad aggiungere la qualifica di "Fiorentino".
Il 27 giugno 1871 venne inaugurato dal sindaco Daddi l'attuale Palazzo comunale, ma è soprattutto nel campo della cultura, dell'istruzione e delle attività sociali che si ha la nascita e lo sviluppo di associazioni e strutture: fu costruito il Teatro Niccolini, fu fondata la Scuola di Disegno e la Società per la Biblioteca Circolante, fu progettata e costruita la scuola elementare presso il Comune, nacquero Società di Mutuo Soccorso, Unioni Operaie, Cooperative, si riorganizzarono e rafforzarono istituzioni come la Misericordia, vari istituti di beneficienza.
Drammatici gli avvenimenti di fine secolo
: la grave crisi economica,lo sciopero delle trecciaiole e, soprattutto, il 5 maggio 1898, quando la truppa regia sparò sulla folla, uccidendo 4 sestesi; ma anche ricchi di fermenti: nel 1897 fu eletto deputato nella circoscrizione Giuseppe Pescetti, secondo socialista alla Camera dopo Andrea Costa e nel 1899 il Comune fu conquistato dai Socialisti, con il sindaco Pilade Biondi, che lo tennero fino all'avvento del fascismo.
La Resistenza conobbe a Sesto una notevole partecipazione popolare e numerosi furono gli episodi da ricordare, dal rastrellamento del Lunedì di Pasqua alla battaglia degli Scollini.
Dopo la Liberazione, riconquistata la libertà, grande fu lo sforzo per la ricostruzione e per il ritorno alla normalità.