Amedeo Guillet

Il Don Chisciotte italiano



Dario Fo scrive: “Se l’umanità non avesse quella buona percentuale di folli che la popolano sarebbe già finita da un pezzo.”
È proprio questo genere di follia che caratterizza la storia di Amedeo Guillet.
Una follia che prende forma di forza rigeneratrice e fonte propulsiva del mondo.
La storia di un Uomo che nel corso della sua vita, ricoprendo i ruoli più disparati, da tenente ad acquaiolo da guerrigliero ad ambasciatore, portò avanti i suoi ideali e principi morali con estrema umiltà, caparbia e dedizione.
Un percorso di vita a dir poco accidentato che lo portò dalla sua patria a vivere sin nelle viscere in diverse nazioni:
Eritrea, Etiopia, Egitto, Yemen, Marocco, Giordania, India.
Nonostante il profondo sconvolgimento interiore che le sue avventure lo hanno costretto ad affrontare, i valori connotativi della storia di Guillet,
come ricorda uno dei suoi più autorevoli biografi Vittorio Dan Segre, in onore della celebrazione del suo centesimo compleanno ( 7 febbraio 2009) può essere ben riassunta così:
“… Paura, dolore fisico, orgoglio, ambizione: possono essere piegati dalla volontà, dalla disciplina, dall’umiltà, dalla fede nella parola data, dalla ricerca del bene e della giustizia”.



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