La mia città: AREZZO!

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..Storia di Arezzo..

Sviluppatasi nel II secolo avanti Cristo da prima come piccolo villaggio e poi come importantissimo punto di collegamento tra le città toscane e la lega etrusca della Padania, Arezzo è oggi una delle città più interessanti della nostra regione. Nel 1200 il grande sviluppo vissuto dalla città induce i suoi abitanti alla costruzione di una nuova cerchia di mura, non che di numerosi edifici pubblici e case-torri; viene portata a termine la costruzione della prima grande basilica della città comunale, la Pieve di S. Maria, splendido esempio di architettura romanica. Come comune ghibellino, Arezzo espanse il proprio dominio in un vasto territorio che comprendeva gran parte delle vallate circostanti; combatté con le grandi città vicine come Siena e Perugia, ma venne sconfitta dalla guelfa Firenze nell’epica battaglia di Campaldino del 1289. La dominazione medicea (1434/1569) prima, e quella dei Lorena (1737/1859) poi, furono per la città un’esperienza molto negativa; nel 1560, il granduca Cosimo decretò la quasi totale distruzione della città. In campo scientifico e letterario non si può tuttavia far meno di segnalare l’origine aretina di studiosi come Andrea Cesalpino (1519-1603), botanico e medico, e Francesco Redi (1626-1698), medico, naturalista e letterato. Il Cinquecento aretino è dominato dalla poliedrica figura di Giorgio Vasari (1511- 1574), architetto (palazzo delle Logge, ristrutturazione della chiesa di Badia), pittore, storiografo dell’arte (Le vite dei più eccellenti architetti, pittori, e scultori italiani), consigliere granducale e come tale arbitro della vita artistica toscana. Nel clima manieristico ormai imperante operano in città il francese Guglielmo de Marcillat (vetrate della cattedrale e della SS. Annunziata) e Bartolomeo Ammannati (chiesa di S. Maria in Gradi).

IL SARACINO!!

giostradelsaracino

La Giostra del Saracino è un antico giuoco cavalleresco che affonda le sue radici nel Medio Evo, ripristinato nel 1931 in forma di rievocazione storica ambientata nel XIV secolo. La Giostra del Saracino, che giunge quest'anno all'edizione n° 119 (dedicata all'Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze) e 120 (dedicata alla Madonna del Conforto) dell'epoca contemporanea, si corre ad Arezzo il penultimo sabato di Giugno e la prima domenica di Settembre. Preceduto da un variopinto corteo storico, che allinea per le vie della città oltre 350 figuranti, il torneo vero e proprio si svolge nella preziosa cornice di Piazza Grande. Dopo evoluzioni equestri, rullio di tamburi e sventolar di bandiere, i cavalieri dei Quartieri di Porta S. Spirito, Porta Crucifera, Porta del Foro e Porta S. Andrea si gettano al galoppo, lancia in resta, contro un automa corazzato, che rappresenta un saraceno armato di mazzafrusto ("Buratto Re delle Indie"). Vince la coppia di giostratori che, nel colpire lo scudo del Saracino, realizza il maggior punteggio. Al loro Quartiere va in premio l'ambita "Lancia d'Oro". In caso di parità fra uno o più Quartieri dopo le otto carriere ordinarie, per aggiudicare il trofeo si ricorre ad una o più carriere di spareggio. L'esito dello scontro fra cavalieri cristiani e il Saracino resta incerto fino all'ultimo a causa dei frequenti colpi di scena determinati dall'abilità, dal coraggio e dalla fortuna degli otto giostratori che si avvicendano sulla "lizza" di Piazza Grande