La moda negli anni


"La moda riflette sempre i tempi in cui si vive,anche se,quando i tempi sono banali,preferiamo dimenticarlo."


ANNI '50

La Seconda Guerra Mondiale fa perdere il ruolo di protagonisti a molti stati e lascia invece ampio spazio a Stati Uniti e Unione Sovietica.
In Europa si avverte intensamente il fascino del mondo americano e dei suoi enormi consumi e mai come ora le mode americane invadono il vecchio mondo..Protagonisti sono per la prima volta i teenagers,che si distinguono dagli adulti anche per l’abbigliamento:jeans,t-shirt,maglioni,giacche in pelle,look trasandato o sportivo e,per gli uomini,molta brillantina in testa.
La fortuna del jeans è un fenomeno che influenza tutt’ora la moda.Questo indumento,usato fin dalla metà del’Ottocento dagli operai,viene lanciato nelle università americane dopo il successo de “Il Selvaggio”,interpretato dal giovane e affascinante Marlon Brando.
Anche Elvis Presley con il suo rock ‘n’ roll,i suoi movimenti provocatori e gli abiti vistosi entusiasma i giovani.
Marlon BrandoElvis PresleyJames Dean
Quindi la moda comincia ad essere influenzata dalla musica e dal cinema:i ragazzi indossano t-shirt bianche,giacconi di pelle e jeans ispirandosi a Marlon Brando e James Dean nei loro film più famosi;le ragazze invece indossavano jeans super aderenti oppure le gonne arricciate molto ampie e ai piedi portavano le ballerine (E’ un po’ l’abbigliamento ch ritroviamo in “Grease”).
In questi anni nasce il prêt-à-porter,che riscuote un enorme successo,tanto che la rivista Vogue nel 1956 gli dedica un numero speciale.
In Europa sono gli anni della ricostruzione e del miracolo economico,e anche il mondo della moda comincia ad essere investito dal consumo di massa.Se Parigi continua a dettar legge,nasce a Firenze l’industria della moda italiana,e nel 1952 a Palazzo Pitti si tiene la prima di molte sfilate e manifestazioni.L’organizzazione di questa si volge alla ricerca di nuovi sarti non tra le storiche case di moda italiane,ma tra quelle che più tentano di distaccarsi dai modelli parigini,come Emilio Schuberth(maestro di Valentino),Emilio Pucci,Simonetta Fabiani,le sorelle Fontana.
Parigi però continua a dettar legge e Dior,fino alla sua morte,avvenuta nel 1957,lancia due collezioni l’anno.Alcune fra le più importanti collezioni di Dior si ispirano alle lettere dell’alfabeto,come la linea H del ’54,con la vita spostata sui fianchi e il busto allungato e irrigidito.Successivamente si hanno la linea Y e la linea A,mentre gli abiti di sera sono solitamente lunghi fino ai piedi.Nel 1957 infine rivoluziona ancora la moda con la linea Sacco,che crea molto scalpore perché nasconde totalmente il punto vita.
Christian DiorLinea HLinea YLinea A
Nel 1954 si conclude la prima parte di questo decennio,perché in quest’anno Coco Chanel riapre la sua casa di moda e,fedele alle sue idee,lancia indumenti rivolti ad un nuovo tipo di donna più dinamica e al passo coi tempi,ovvero i suoi tailleurs dalla giacca senza collo e dalla gonna semplice e dritta.
Chanel detesta Dior e reputa i suoi abiti troppo rigidi e difficili da portare.
Fu sempre lei a lanciare la scarpa Chanel,senza tallone e con la punta in colore diverso,che rappresenta un’alternativa ai massacranti tacchi a spillo. Per quanto riguarda i suoi gioielli la produzione viene incentrata su catene e perle e ne 1955 crea la borsa 2.55.
Chanel e la sua borsa

Nello stesso periodo si sviluppa anche la moda per il tempo libero e sulle spiagge fa la sua comparsa il bikini.I pantaloni continuano la loro marcia verso il successo,si usano per l’estate e per lo sport.Adattissimi per il ballo,conoscono un ampio successo con il diffondersi del rock ‘n’ roll nella versione a metà polpaccio.E la maglia,da sempre considerata materiale povero e popolare,comincia a far parte delle collezioni.
Pin Up in bikini

Nel 1957,con la morte di Dior,Yves Saint Laurent, a soli 21 anni,diventa direttore della maison e la sua prima,attesissima collezione ha un successo travolgente.Si tratta della linea Trapezio,fresca,giovanile e sostanzialmente una continuazione del Sacco di Dior.
Yves Linea Trapezio

ANNI ‘60

I “mitici anni sessanta”,come spesso molti amano definirli,sono stati certamente il decennio caratterizzato dal più importante rinnovamento generazionale del secolo scorso. Gli eventi socio-politici culturali di quegli anni avrebbero inevitabilmente influenzato e modificato profondamente i valori e lo stile di vita delle nuove generazioni.
Nel campo della moda sicuramente la più importante novità rispetto al decennio precedente è che questa non viene più dettata dalle boutique e dall’haute couture di Parigi ma si sposta a Londra e quindi per vedere le novità basta osservare cosa indossano i giovani. E’ infatti in Inghilterra il paese in cui nascono le prime ribellioni giovanili. Uno dei primi movimenti che si formano è quello dei MODS,che nel loro stile ricordano molto i Beatles,con capelli tagliati a caschetto,pantaloni stetti e affusolati,giacche strette a 3 o 4 bottoni e stivaletti alla caviglia per i ragazzi,twin-set,gonne sotto il ginocchio,scarpe basse e pochissimo trucco per le ragazze.
Altri movimenti contemporanei furono quello dei TEDDY BOYS e quello dei ROCKERS, caratterizzati invece da giubbotti di cuoi borchiato,stivali —sporchi— jeans macchiati e sdruciti,fazzoletto al collo da alzare sul viso e capelli tenuti alti con la brillantina.
Gli anni ’60 si possono dividere in due peridi ben precisi:
• 1960-1967: “swining sixties” ,ovvero i brillanti anni sessanta,in cui si respira aria di progresso,di novità e di avanguardia in tutti i campi. La moda è decisamente incentrata sui giovani,e per la prima volta una modella,Twiggy,diventa l’idolo dei teenagers,e con lei il modello di donna cambia completamente.
Twiggy
In quest’epoca i creatori di abiti e di stoffe,decisi a celebrare la modernità,si concentrano sullo sviluppo di nuovi materiali e colori. Vengono utilizzate nuove materie prime,come il vinile,il pvc,i tessuti acrilici e il poliestere;tipiche di questo decennio sono il tubino di Paco Rabanne realizzato con dischetti e lamelle di plastica e l’abito Mondrian di Yves Saint Laurent,ispirato alla pop art.
abito Mondrian
Per le donne compare una grandissima novità:nel 1964 Mary Quant inventa la minigonna. Da adesso in poi le donne usano un abbigliamento estremamente giovanile,con miniabiti,tailleur,collant dalle fantasie vivaci e dai colori sgargianti e fantasie optical.
Inoltre,dato il periodo,l’attenzione è rivolta verso le stelle,l’universo e i viaggi spaziali,e Pierre Cardin lancia una collezione ispirata agli astronauti.
Pierre Cardin
Per la prima volta si cerca di introdurre delle trasparenze negli abiti delle donne e nel 1968 Yves Saint Laurent lancia il suo nude look,proponendo un abito da sera di chiffon completamente trasparente tranne che all’altezza dei fianchi,dove aveva posto delle piume di struzzo.
Per quanto riguarda il make up si usano rossetti nude,fondotinta pallidi ma abbondante ombretto nero e eye liner.
• 1968-1970:dal ’68 in poi cominciano a sorgere dei dubbi su quanto questo avanzare della tecnologia possa ripercuotersi sulla natura e sull’uomo e quindi in giovani decidono di voler tornare in armonia con la natura e di non voler più stravolgere l’ambiente. Comincia a diffondersi il pensiero della filosofia Hippie che con le sue scelte e le sue idee influenzerà gli ultimi anni ’60 e gli anni ’70.
In Italia una maison che accoglie a braccia aperte le tendenze della moda hippie è quella dei Missoni.L’etnico dominava su tutto e gli hippie furono i primi ad adottare le giacche afgane di agnello rovesciato,gli indumenti di camoscio a frange,i caftani,le bandane e le collane di perline;tutto questo faceva parte del loro atteggiamento di rifiuto verso il consumismo della civiltà occidentale.

ANNI '70

18 Settembre 1970:in Italia entra in vigore la legge sul divorzio,sintomo di un evidente e profondo cambiamento culturale.
Come già accennato,dalla West Coast americana nascono i primi movimenti Hippie che generarono la Beat Generation e la FLOWER POWER;una caratteristica fondamentale che li contraddistingue è il loro forte rifiuto ad ogni forma di guerra,e il loro motto più famoso è “mettete dei fiori nei vostri cannoni”.L’esplosione di questi movimenti influenza ogni campo e,ovviamente,anche la moda,che non viene più dalle sartorie,ma dalle strade.
Il look degli hippie è al di là della moda ufficiale e diventa un vero e proprio simbolo di libertà:i capelli,che in quegli anni appaiono scandalosi se coprono le orecchie e la fronte,diventano sempre più lunghi e spesso un groviglio di riccioli incolti,e per l’abbigliamento la parola d’ordine è solo una:COLORE!
Colori sgargianti e in contrasto fra di loro,appariscenti disegni geometrici,fiori giganti o piccoli piccoli. Oltre ai fiori motivo ricorrente era una specie di disegno psichedelico che ricorda una goccia d’acqua e le sue relative deformazioni;questi disegni astratti provenivano dalla moda,molto in voga in questo periodo,di fare uso di sostanze allucinogene.
fantasia tie dye
Inoltre troviamo riferimenti alle culture orientali,in particolar modo a quella indiana.
Un elemento che contraddistingue l’abbigliamento femminile è ora la gonna lunga,e questa moda ha origine dal movimento femminista. Infatti se inizialmente le donne ricercano e trovano nella minigonna quei simboli di emancipazione e piena autonomia sociale,adesso proprio la mini rappresenta la donna oggetto e questa visione non si adatta al movimento femminista,che nei primi anni ’70 ne sancisce la sua condanna. La donna per loro va apprezzata per i valori intellettuali e non certo per un paio di gambe,per cui deve vestire in maniera assolutamente non sexy.
Altra moda che ha contraddistinto gli anni ’70 è stata quella delle zeppe,soprannominate “zattere” e chiamate “platform” dagli inglesi,e anche i piedi maschili,seppur in misura minore,non erano da meno in questa moda dilagante. E con l’ausilio di pantaloni larghi e scampanati(i cosiddetti “pantaloni a zampa” ) era possibile coprire praticamente tutta la zeppa.
zatteroni anni '70
Alla moda vengono collegate anche le idee politiche: i jeans di marca, i Ray Ban le Timberland sono portati da quelli che a Milano prima, in tutta Italia poi, vengono definiti PANINARI, ossia i giovani di destra. A sinistra invece si usano jeans sdruciti, occhiali da poche lire, camicioni e maglioni fuori taglia, borse a tracolla in cuoio naturale.
Elio Fiorucci è il primo in Italia a captare questo tipo di moda controcorrente. Partito da un modesto negozio di pantofole ereditato dal padre,in pochi anni crea a Milano un grande emporio-bazaar;intuisce inoltre che il marchio può essere un elemento indispensabile per attirare l’attenzione dei giovani compratori,e inventa il suo:due angioletti vittoriani muniti di pesanti occhiali da sole.
logo Fiorucci
Le case di moda vedono in questi anni fuggire la loro clientela e per salvarsi dalla crisi quasi tutte si buttano sul “pronto”;la passerella si avvia via via a diventare un’esibizione costossissima e a volte folle,ma utile a commercializzare prodotti più normali seppur costosi.
Ma il couturier più importante del periodo è senza dubbio Yves Saint Laurent. Coltissimo, appassionato d'arte e fantasioso, capisce che le idee nuove possono venire anche dalla strada. Innovatore del guardaroba femminile, applica alla donna diversi capi tradizionalmente maschili,come lo smoking,il trench,i knickerbockers e il tailleur pantalone.
smoking femminile
Infine parecchie sue collezioni si ispirano al mondo dell'arte, da quella pop, al cubismo (collezione Picasso) al fauvismo.
abito Picasso

ANNI '80

Inutile negarlo,quando oggi vediamo come andavano vestiti e come portavano i capelli negli anni ’80 ci chiediamo come facevano ad andare in giro così.Vista con lo sguardo di oggi appare una moda un po’ bruttina e che non donava alla stragrande maggioranza delle donne..ma aveva un suo perché.
Tutto comincia con Madonna,dettatrice di stile,icona giovane della moda. Infatti l'ideale di bellezza femminile si ispirava alla donna sportiva e snella,muscolosa e ambiziosa,di successo sia nel privato che nel pubblico,grazie anche al fatto di essere sempre vestita adeguatamente.Proprio Madonna impersonava questo credo,secondo cui era possibile modellare il proprio corpo attraverso l'aerobica,il culturismo,le diete e le cure di bellezza.
Lo stile di Madonna era un po’ da strada;il suo modo di vestirsi e di porsi,le calze strappate,i monili di richiamo religioso,i capelli cotonati e parzialmente biondi,i pizzi e i merletti l’hanno resa appunto un’icona di questa decade.
Madonna
La moda negli anni ottanta era un’esagerazione,una svolta un po’ troppo trash per essere capita..con quei colori accesi poi!L’haute couture parigina ci insegna che per essere sempre raffinate bisogna indossare pochi strati sfumati in tonalità pastello,ma la moda anni ’80 dice no a questo diktat. Le maglie erano solitamente extralarge e cascavano sopra i leggings (allora fuseaux);in più le maniche erano spesso a pipistrello e per le stampe andavano di gran moda i videogiochi di allora.
maglia tetris
Anche i pois erano fra le stampe principali;diventano un must negli anni ’60,ma è negli anni ’80 che acquistano una dimensione di allegria.
La maglieria non differiva molto da quella odierna,c’è solo un piccolo particolare:le spalline.Non esisteva maglia,giacca,cappotto che non avesse all’interno un paio di ben salde e voluminose spalline;capitava anche di comprarle in merceria e cucirsele da sole..se non le indossavi non eri trendy.
Per non parlare delle felpe!Negli anni ’80 ci abbinavano sotto una camicia di flanella,e spesso venivano infilate dentro i pantaloni..una moda che oggi farebbe rabbrividire chiunque.
Gli uomini indossavano i jeans,ma solo i Levi’s Strauss 501,quelli con l’etichetta rossa sulla tasca posteriore;le donne indossavano invece soprattutto fuseaux,i moderni leggings:i colori erano fluo,e le stampe potevano essere a pois,righe o lamè.C’erano i modelli con la staffa,o i modelli da ciclista,corti sopra il ginocchio.
Le gonne erano non molto corte,ma soprattutto ampie e con molti strati di tulle.
Cindy Lauper
E ora una carrellata di accessori in voga in quegli anni:
Scaldamuscoli per cominciare,che si indossavano anche sopra le scarpe col tacco; cinture in pelle con fibbie enormi che le donne usavano per delineare la silhouette;non mancavano mai fasce elastiche e maxi fiocchi a coronare le teste cotonate;la bigiotteria era obbligatoria e eccessiva e gli occhiali erano giganti e con dettagli geometrici e multicolor,c’erano poi i Ray ban,gli occhiali a goccia con montatura sottile argentata o dorata.
Insomma,i colori trionfano negli anni ’80,anche nel make up.Abbinamenti assurdi,colori sgargiani;gli occhi si vestivano di blu acceso,fucsia vivo,giallo fluo e di verde prato e l’ombretto sconfinava oltre le sopracciglia.Il rossetto,definito sempre con la matita,era solitamente rosa caprifoglio o rosso fuoco.Anche per le unghie le donne prediligevano smalti coloratissimi. E i capelli?Cotonare era la parola d’ordine,le donne erano tutte coi capelli ricci,con una chioma leonina tenuta appunto dai cerchietti.
Madonna
In questo periodo la moda diventò definitivamente internazionale.Ridotta l’importanza dell’haute couture francese ogni nazione sviluppò uno stile differente.
Il successo del Made in Italy derivò anche da abili strategie di marketing.Milano strappò il ruolo di capitale della moda a Torino,Firenze e Roma.Diventarono famosi stilisti come Giorgio Armani,Missoni,Gianfranco Ferrè,Gianni Versace,Dolce & Gabbana e Krizia.In particolar modo il successo di D&G fu dovuto proprio alla pop star Madonna,entusiasta dei loro abiti dall’erotismo chic e trasandato,con calze nere e biancheria intima da portare in vista.

"La moda è fatta per diventare fuori moda."