Per capire meglio la figura e le opere di Giuseppe Garibaldi all’interno di un quadro storico Risorgimentale occorrerebbe prima dare una definizione più precisa al Risorgimento.
Innumerevoli sono i documenti che dimostrano come la rivoluzione italiana sia stata manovrata da gente straniera, e l'Italia abbia soltanto subìta. Basti fin d’ora ricordare la dichiarazione solenne di Garibaldi stesso nel pomposo ricevimento fattogli in Inghilterra nell’aprile del 1864, dove, innanzi a 30.000 spettatori, Ministri, membri del Parlamento e Lord, ebbe a dire: "Napoli sarebbe ancora dei Borboni senza l’aiuto di Palmerston; senza la flotta inglese io non avrei potuto passare giammai lo stretto di Messina".
Parole autorevolmente spietate, le quali provano che, se Re Francesco II poteva combattere e vincere l’insurrezione suscitata da una mano di avventurieri, avrebbe poi necessariamente perso, nonostante l’amore del popolo e il valore del suo esercito, dovendo tener fronte alla mal celata guerra del Governo Britannico e all’aperta aggressione del Sardo, sostenuto da Napoleone III e dalla potenza della Francia, che grande era a quel tempo; doveva in una parola difendersi dai rivoluzionari di tutto il mondo, e dagl’interni tradimenti procurati da essi – il tragico variante storico che porta a tutti costi alla guerra civile. (Il variante che in tutta la sua orridezza sta sviluppando in Libia oggi). Cos’è veramente successo in Italia nel ‘800? È certo che Risorgimento non fu una rivoluzione popolare, ma non fu nemmeno la rivoluzione di una minoranza filo- popolare, come afferma Omodeo. Né una rivoluzione del ricco "progressista", come vuole Salvemini o una rivoluzione agraria mancata, come sostiene Gramsci.
Essa fu una Rivoluzione Borghese compiuta, una rivoluzione borghese perfettamente riuscita. Una rivoluzione borghese perché fu fatta dalla borghesia, per gli interessi della borghesia; compiuta perché la borghesia conseguì tutti i suoi obiettivi. Accanto alla borghesia hanno operato altre due forze sovversive: la massoneria ed il giudaismo. Le logge massoniche, e le organizzazioni contigue come ad esempio la carboneria, furono importanti veicoli di diffusione delle idee riformistiche e rivoluzionarie e spesso formarono i quadri delle cospirazioni. Garibaldi aveva, come sempre, espresso il suo parere in modo più che esplicito: "Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il Risorgimento, vi troveranno cose da cloaca”.