Le “Rivoluzioni Scientifiche” e il Paradigma di Kuhn



L’epistemologo statunitense Thomas Kuhn propone l’interessante categoria di “paradigma” per spiegare in una nuova ottica problematica la “rivoluzione scientifica”che ha segnato la storia e la cultura della modernità.

Il momento più interessante della teoria di Kuhn risiede forse nella demolizione della visione “progressiva” della storia e della conoscenza scientifica affermata dalla cultura rinascimentale prima,e soprattutto illuminista poi; lo sviluppo delle conoscenze non è identificabile cioè con l’accumularsi progressivo di una serie di dati e scoperte Thomas Kuhn orientate teleologicamente verso la completezza e la perfezione finali,ma si tratta piuttosto di un percorso irregolare, imprevedibile,segnato da periodici ribaltamenti, smentite, rovesciamenti, “rivoluzioni”,appunto, in grado addirittura di capovolgere l’assetto dell’universo, per esempio da una visione geocentrica ad una, nuova, eliocentrica..

 

Kuhn individua, secondo me molto lucidamente, l’origine di tali rovesciamenti nell’affacciarsi di nuovi “paradigmi” che ne sostituiscono di vecchi,e, in quanto aggregazioni di specifiche teorie scientifiche, di nuovi ritrovati tecnologici, di precise visioni etiche,politiche e anche ideologiche, orientano e influenzano il cammino della ricerca e dello sviluppo scientifico, da considerare quindi non come un percorso “scontato” e “oggettivo”, ma fortemente critico e problematico.


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