Verranno a chiederti del nostro amore

Vorrei parlare di questa canzone di Fabrizio de André,"Verranno a chiederti del nostro amore", perchè è una canzone dalla quale,secondo me, tutti possono sentirsi rappresentati,e che fa riflettere molto la persona su se stessa e sulle sue scelte.
Questa canzone fa parte di un album, “Storia di un impiegato”, un album del 1973, in cui Fabrizio inventa la storia di un impiegato, un trentenne che ormai passa la sua vita all'insegna dell'individualismo, inghiottito da un lavoro monotono, che gli sta stretto. Un giorno ascolta un canto del Maggio francese, un inno di lotta che condensa benissimo tutta la rabbia e il fervore del 68, ed entra in crisi,capisce che non può stare a guardare,ma nel suo individualismo disperato,decide di ribellarsi in maniera inconsulta. Finito in galera,avendo capito la natura comunque fallimentare di un gesto individuale,sperimenta nel crudo ambiente carcerario, “in mezzo agli altri vestiti uguali”,che la presa coscienza individuale può fare qualcosa davvero,solo nel collettivismo.
“Verranno a chiederti del nostro amore”,nella fattispecie,è una canzone che si può estrapolare tranquillamente dall'album e che brilla di luce propria,senza perdere di significato. Sono le parole che l'impiegato scrive in galera,nella sua cella,ma potrebbe scriverle chiunque si trovi in una profonda crisi interiore. È un brano dolcissimo nella sua amarezza.L'interlocutrice è la sua donna,con cui il protagonista ripercorre alcune fasi della loro storia d'amore, storia che ora è esposta al pubblico,senza tutto quel pudore,quella dolcezza,quella delicatezza che l'avevano caratterizzata. I versi che chiudono ogni strofa (“non son riuscito a cambiarti, non mi hai cambiato lo sai”),danno perfettamente l'immagine di una incompatibilità caratteriale, che spesso sta alla base della fine di un rapporto sentimentale.Quello che sicuramente emerge in questa lunga “lettera”,nell'invito che fa lui alla sua donna (che immagina già truccata a festa a svendere la loro storia),è il difendere appunto quel vissuto felice,da chiunque provi a metterci bocca e infrangerlo. Quello che non è riuscito ad entrambi,cioè il cambiarsi,per avvicinarsi e ritrovare un nuovo slancio d'amore,è riuscito invece al mondo esterno,al sistema, che cambia le persone,e col ricatto del bisogno le spinge spesso a prostituirsi,se non sempre fisicamente,comunque psicologicamente (“farai l'amore per amore o per avercelo garantito”). Ecco il testo della canzone:

Verranno a chiederti del nostro amore - Fabrizio de Andrè

Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta
non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"
non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai.
E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi,
digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore
alle carenze dell'amore
era facile ormai
non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai.
Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,
ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi
sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.
Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito,
andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,
continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.