STORIA DELLA CHITARRA ELETTRICA



La chitarra elettrica, appartenente alla famiglia degli ELETTROFONI,
si distingue da una chitarra classica per la presenza di un piccolo dispositivo,
il PICK UP, composto da magneti posti in prossimità di ogni corda,
della quale percepiscono ogni movimento trasformandolo in impulso elettrico e quindi in SUONO.
L'amplificazione dipende non dalla cassa acustica ma dall'elettricità.
La chitarra elettrica non è dotata di un suo suono proprio, ma esso è dovuto ai sistemi di amplificazione
e agli effetti, a cui si devono infatti il successo di questo strumento e del suo suono.
E' proprio questa caratteristica che ha reso questo strumento interessante, proprio perchè ha dato ad
ogni artista la possibilità di creare un suono personalizzato.







Negli anni in cui il JAZZ faceva da padrone, la chitarra ebbe l'esigenza di "farsi sentire",
cioè di far venir fuori il suo suono che veniva quì coperto dagli altri strumenti.
LLOYD LOAR, progettista alla GIBSON, dal 1920 al 1924,
condusse i primi esperimenti tramite rilevatori in prossimità delle corde,
ma è agli anni '30 che possiamo attribuire la nascita della chitarra elettrica tramite l'uso di pick up magnetici,
anche se è solo nel 1953 che grazie a LEO FENDER che siamo arrivati alla creazione del modello che tutti
conosciamo e che rivoluzionò il mondo della musica: LA STRATOCASTER.