SALVADOR DALI'




"Ogni mattino al risveglio",ha scritto il pittore degli "orologi molli"e delle "giraffe in fiamme","provo un piacere supremo:quello di essere Salvador Dalì..."

Persistenza della memoria, 1931.
I famosi "orologi molli"nati da un sogno di camembert colante...

Il personaggio nel quale il Surrealismo trova la propria espressione più completa ed esasperata è senza dubbio Salvador Dalì,il quale portò la propria provocazione a quelli che i suoi stessi amici surrealisti giudicavano gli estremi limiti della decenza.La sua carriera artistica si è fondata sulla ricerca di un metodo di rappresentazione delle forme scaturite dall'inconscio e sulla necessità di navigare liberamente nelle più profonde ragioni dell'animo. Pulsioni sessuali e tensioni mistiche diventano punti fondamentali del linguaggio di Dalì,il suo è un lessico provocatorio,volto a spiazzare l'osservatore,costretto ad una continua ricerca di un significato alternativo delle immagini,oltre i limiti della rappresentazione razionale già avviata dai movimenti di avanguardia di inizio secolo,Dalì nel movimento surrealista si pone come il naturale svolgimento di un percorso personale di elaborazione di una nuova concezione artistica. Dalì nacque a Figueras in Catalogna nel maggio del 1904 da una famiglia benestante.Ben presto cominciò ad osservare il paesaggio circostante che divenne il tema ricorrente delle sue opere mediante il quale potè studiare la pittura moderna, ripercorrendo l'esperienze degli Impressionisti,di Cezanne,dei Fauves e dei Cubisti,un metodo in cui lo stile dei maestri del passato che aveva preso come esempio gli forniva il mezzo di rappresentazione di un paesaggio personale profondamente radicato nella sua memoria. Nel 1910 attraverso il pittore Roman Pichot,Dalì si avvicinò alle soluzioni degli Impressionisti.Come aveva fatto una ventina di anni prima Picasso,Dalì riflette sulla lezione moderna cogliendo tutti gli aspetti innovativi di tali proposte, fino ad attraversare anch'egli una fase cubista. Picasso infatti fu sempre un punto di riferimento costante nella carriera artistica di Dalì tanto che arriva a dire che Picasso è l'uomo al quale pensa più spesso dopo suo padre. La vocazione alla pittura si è espressa molto presto in Dalì che già nel 1918 ancora poco più che quattordicenne faceva già le prime esposizioni delle sue opere nel teatro Municipal di Figueras.Aveva come suoi modelli Velàzques e Goya anche se per Dalì la vera perfezione irragiungibile dai posteri era quella delle opere di Raffaello. Ad esempio l'opera "Autoritratto con collo di Raffaello"del 1920 è del periodo impressionista con riferimenti classici a Raffaello.


Nel 1921 Dalì si trasferisce a Madrid dove viene ammesso nella prestigiosa accademia di Belle Arti di San Farnando. Qui nel frattempo conosce il poeta Garcia Lorca ed il regista Luis Bunuel che avranno un ruolo significativo nella sua maturazione artistica.Da subito il gruppo si unisce contro il provincialismo e la mediocrità degli insegnamenti dell'Accademia con l'idea di uscire dall'isolamento della cultura spagnola. Ed è in questi anni che Dalì dipinge opere cubiste proprio perchè le ricerche di Picasso e Mirò avevano aperto la via,rappresentando per gli artisti più giovani la strada alternativa,all'accademismo. Il 1925 è un anno importante per Dalì:la galleria Dalmau di Barcellona organizza la sua prima esposizione personale.La mostra riesce molto bene con commenti positivi a favore del giovane artista catalano. Nel 1926 viene espulso definitivamente dall'Accademia di San Fernando per indegnità. Dopo la seconda esposizione personale alla Dalmau Dalì è sempre più consapevole della necessità di andare a Parigi e nel 1927 egli visita per la prima volta la capitale francese.Qui incontra Picasso che già gode di prestigio e fama a livello internazionale. In questa fase,nell'Artista comincia a prevalere il desiderio di fare particolare attenzione a se stesso,di farsi un auto analisi costante,di registrare ogni pulsione interiore che lo pone in sintonia con le teorie di Freud,con il quale stabilirà un rapporto profondo. L'anno successivo tramite l'amico Mirò,Dalì entra in contatto con i Surrealisti,e da questo momento cominciarono a comparire nella sua pittura i primi animali putrefatti come simboli di trasformazione e ritorno allo stadio primitivo. Tra gli esponenti del surrealismo stringe particolare amicizia con Tzara,Breton e Eluand.L'incontro con la moglie di quest'ultimo,Gala,sarà folgorante tanto che nell'estate dello stesso anno la conduce nella sua terra natale per dichiararle il suo amore. Il carattere forte di Gala avrà un peso fondamentale nell'opera di Dalì,lei sarà la musa ispiratrice di tutta la sua attività,infatti Gala compare molto spesso nelle opere dell'artista.

Mia moglie,nuda,guarda il suo corpo diventare gradini,tre vertebre di una colonna,cielo e architettura, 1945

Il periodo che Dalì trascorse nel movimento surrealista,dal 1929 al 1936,fu significativo per capire il carattere contestatore della sua personalità. Egli infatti in sintonia con le idee di Breton che nel manifesto del movimento surrealista aveva teorizzato l'automatismo psichico,Dalì concepì il suo Metodo Paranoico-Critico,un procedimento di organizzazione delle immagini che scaturiscono dall'inconscio del pittore. Le immagini che l'artista cerca di fissare sulla tela,nascono dall'agitarsi del suo inconscio(Paranoia)e riescono a prendere forma solo se viene bloccato il fenomeno delirante e prende il sopravvento la parte razionale di noi(Momento critico). Dalì è un disegnatore di grande talento,egli ha un tratto morbido e accademico.Le forme che dipinge subiscono una costante decontestualizzazione per essere liberamente associate in un linguaggio di volta in volta più sensazionale,più sconvolgente. L'oggetto perde quindi la sua cornice,viene spogliato del significato attribuitogli.Dalì usa l'oggetto per dare corpo alle immagini del proprio subconscio. Dal 1940,a causa del movimento fascista che ha preso il sopravvento in Spagna,Dalì è costretto a rifugiarsi negli USA diventando uno degli artisti più richiesti.In America,nonostante egli avesse sempre detto di essere contrario alla borghesia mostra un profondo attaccamento al denaro,tanto che Breton non esita a dargli l'appellativo di Avida Dollars ottenuto anagrammando il suo nome. Dal 1945 dopo la Bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki la pittura di Dalì cambia profondamente.Egli recupera il misticismo con il conseguente ingresso nelle sue opere di numerosi soggetti religiosi.


Cristo di San Giovanni della Croce, 1951.
Un"sogno cosmico" ha rivelato a Dalì che il"nucleo dell'atomo",l'unità stessa dell'Universo,è il Cristo.

Negli ultimi anni della sua vita divenne sempre più scostante e imprevedibile. Muore nella sua città natale(Figuras)il 23 gennaio del 1989 e con lui si può certamente dire che muore l'ultimo grande protagonista dell'Avanguardia artistica del nostro secolo.