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Tiziano Vecellio

(1513 ca-1515, olio su tela, 106X182 cm, Edimburgo, National Gallery of Scotland)


Il dipinto appartiene alla produzione giovanile di Tiziano quando l'artista stava delineando pienamente la sua personalita' in rapporto alla pittura di Giorgione che era da un paio di anni prematuramente scomparso per una pestilenza. Il tema trattato e' una allegoria molto frequentata nella pittura veneta e rappresenta le tre fasi principali della vita di un uomo: i due bambini dormienti rappresentano l'infanzia e su di essi veglia un amorino che sembra sostenere un tronco che forse e' secco (allegoria della decadenza della natura umana) e rappresenterebbe il peccato originale che gravita sulla innocenza dei bambini. Di lato a sinistra un pastore nudo rivolge uno sguardo struggente ad una bellissima ninfa vestita (il vestiario sontuoso era tipico delle cortigiane e quindi simbolo di lussuria)che porta in mano una siringa (flauto) pastorale e questa e' la fase della prima maturita' dell'uomo che scopre il coinvolgimento dell'amore sensuale. In fondo,isolato su una radura si intravede un anziano canuto in meditazione su due teschi che evocano la futilita' e la caducita' delle esperienze terrene e rappresenta la senescenza. Questo straordinario dipinto e' impostato in chiave poetica con una impaginazione sognante e lirica che assieme al bellissimo tramonto violaceo sullo sfondo e la rappresentazione bucolica di un ambiente agreste richiama fortemente la produzione pittorica di Giorgione. L'interpretazione di Tiziano pero' si sviluppa anche su un percorso drammatico e di matrice classicistica,quasi neo-attica,assente nell'opera del suo grande predecessore: in questo senso vanno interpretati lo splendido gruppo dei corpi dei putti a sinistra che non sono solo una rievocazione di alcuni bassorilievi antichi ma una loro rivitalizzazione secondo uno spirito pagano che non aveva uguali neppure a Roma. E sopratutto in questa direzione muove lo scambio di sguardi fra i due personaggi a sinistra,talmente intenso da risultare quasi doloroso. Sul piano cromatico e pittorico Tiziano crea un contrasto fra le tonalita' calde e fragranti dei corpi dei personaggi a destra e sinistra in primo piano e la vegetazione (in realta' di un verde piu' brillante di come appare in foto) che guidano l'occhio verso la parte centrale dove,intelligentemente,la figura del vecchio canuto e' fatta risaltare dalla sua rosa veste brillante quasi a mediare fra il rosso acceso della veste della giovane e la calda epidermide rosacea del gruppo di puttini. Il risultato e' un dipinto eccezionalmente complesso sul piano strutturale,cromatico e psicologico ma ricondotto dall'artista ad un componimento di grande equilibrio.