Recensione dell'album "ace of spades"

Band: Motorhead
Anno: 1980
Genere musicale: Heavy metal/hard rock

-INTRODUZIONE
Ace Of Spades è generalmente considerato l'album più riuscito o comunque più celebre dei Motorhead e può essere annoverato tra i 10 dischi fondamentali della musica Hard Rock/Heavy Metal. Fu prodotto dalla casa discografica Bronze nel Settembre del 1980 (la band impiegò meno di 15 giorni per comporre l'intero disco). Questo disco portò alla band Inglese una fama notevole (raggiunse il quarto posto delle charts inglesi) e la catapultò in un tour lunghissimo che si concluse a Londra, dove fu registrato all'Hammersmith Odeon una delle testimonianze live più celebri del genere Hard'n'heavy: "no sleep 'til hammersmith".
Lo stile del disco risente della corrente NWOBHM (new wave of british Heavy metal), la quale grazie a band come Iron Maiden, Saxon e Diamond Head (e in buona parte Judas Priest), stava dilagando nella Gran Bretagna. Tuttavia i Motorhead hanno sempre odiato classificazioni ed etichette musicali. Si considerano un gruppo con un proprio sound e in effetti non possiamo negare che questo sia il loro marchio di fabbrica.
Un'altro elemento caratterizzante dell' album è l'evidente ispirazione western: sulla copertina del disco i tre componenti della band sono agghindati come ladri e criminali del Far West. Furono i motorhead i primi ad esplorare questa innovazione e per primi si proposero sui palchi di mezzo mondo agghindati da cowboys.
La band, che aveva già sfornato due precedenti capolavori quali "Overkill" e "Bomber", dal 1976/1977 era lo stesso trio ed era composta da:
-Ian Fraser "Lemmy" Kilmister, bassista e cantante, nonchè fondatore della band dopo essere stato cacciato in malo modo nel 1975 dagli Hawkwind. Nel 2004 uscì la sua biografia nella quale viene raccontata una vita di eccessi di ogni tipo e passione per la musica. Si racconta un aneddoto secondo il quale il suo sangue non potrebbe essere utilizzato per eventuali trasfusioni, pena la morte del paziente che lo riceverebbe.
-Phil "Philthy Animal" Taylor, batterista.
-Edward "Fast Eddie" Clark, chitarrista.
successivamente la band, concluso il tour di supporto ad "Ace Of Spades" e sfornato nell'82 il buon "Iron Fist", vide allontanarsi il chitarrista Eddie Clark. I cambiamenti all'interno della band furono molti, finchè Lemmy non riuscì a ristabilire l'equilibrio agli inizi degli anni 90. Da allora lo accompagnano il virtuoso Mikkey Dee alla batteria e Phil Campbell alla chitarra. Lo scorso anno in concerto a Firenze, in Fortezza Da Basso, hanno dato prova del loro grande valore, nonostante l'età avanzata. Lemmy ormai si aggira sui 60 anni.

-IL DISCO
In dischi come "Ace Of Spades" l' heavy Metal trova la sua ragion d'essere. Quì si respira, ancora di più che nei due precedenti lavori, l'acre odore dell'asfalto Americano mischiato ad una certa atmosfera Western. Il sound è quello dei motorhead, semplice e diretto, sporco nelle chitarre e nel basso, tagliente nella rude voce di Lemmy, aspro ed arido come un film di Sergio Leone.
Apre il sipario la title-track (ovvero "Ace Of Spades") e la fama dei motorhead si incarna per sempre in questa canzone. Ritmo sparato e suoni diretti fanno diventare questo brano il successone eterno della band. Il refrain (ritornello) continua a fare storia nel genere musicale. Le successive "Love Me Like A Reptile" e "Shoot You In The Back" ricalcano il solco segnato dalla song precedente, in particolare la seconda fa digrignare i denti dalla carica e violenza sparate dalle sei corde di Fast Eddie. Ottimo anche il lavoro di Phil Taylor alla batteria. Ci accompagna poi "Live To Win", brano che forse risente maggiormente della NWOBHM di cui parlavo nell' introduzione. Qui i riffs della chitarra dominano la scena e l'acciaio sembra calarci sopra la testa. uno dei pezzi forti del disco, dove Eddie Clark dimostra talento da vendere. "Fast And Loose" rimarca il concetto di sound grezzo e sincero a cui ci hanno abituato i Motorhead, ma è la successiva "(We Are) The Roadcrew" a lasciare un altro indelebile marchio nel disco. La carica è in rilascio continuo e Lemmy al basso ci regala un egregio lavoro. Dalla numero 7 fino alla fine del disco solo "Fire Fire" e "Dance" mostrano poca convinzione. "Jailbait", "Bite The Bullet", "The Chase Is Better Than The Bet" e la conclusiva "The Hammer": 4 song che non fanno che rimarcare la mascolinità dell' hard'n'heavy, forti della virtù di caricare al massimo l'ascoltatore. Ulteriori parole non possono descrivere quello che un'ascolto diretto invece riuscirebbe a comunicare: la chiarezza e l'energia che i Motorhead ormai dal 1978 continuano a comunicare.
Per chi si ritenga amante del genere, possedere questo disco dovrebbe essere un imperativo. Per chi non si è mai avvicinato all' Hard Rock e a Lemmy e soci, potrebbe concedere loro un ascolto. A mio parere nella loro diretta semplicità hanno molto da dire al mondo della musica,ormai tramutatosi in un satellite del pianeta Denaro, e contro tutto ciò Lemmy si è sempre chiaramente schierato. La fama lo ha accolto,lo ha abbandonato,lo stuzzica continuamente. Eppure lui continua a fare la sua musica, senza la minima intenzione di vendersi o cambiare suono per ottenere più successo. questa foto esprime al massimo la sua inesauribile forza.

Daniele Fratini